Si è conclusa l'udienza davanti al tribunale del Riesame sul sequestro dei fondi della Lega dopo la condanna del senatore Umberto Bossi, dell'ex tesoriere Francesco Belsito e di tre ex revisori contabili del Carroccio per la truffa alla Stato sui rimborsi elettorali dal 2008 al 2010, stimata in 49 milioni. Al momento ne sono stati sequestrati circa tre.I Giudici si sono riservati di decidere. Il pronunciamento potrebbe avvenire domani.
In aula il pm Paola Calleri e i difensori della Lega, gli avvocati Giovanni Ponti e Roberto Zingari.
L'AVVOCATO DELLA LEGA
"Abbiamo depositato una consulenza per dimostrare che i soldi che la Lega ha in cassa ora sono contributi di eletti, donazioni di elettori e del 2 per mille della dichiarazione dei redditi. Sono somme non solo lecite ma che hanno anche un fine costituzionale: consentono al partito di perseguire le finalità democratiche del Paese". Lo ha detto l'avvocato Giovanni Ponti al termine dell'udienza al Riesame. "Dire che sono profitto del reato - ha aggiunto - è un non senso giuridico, ma ci rimettiamo alla decisione del tribunale. Avevamo chiesto alla corte d'appello di entrare nel processo come soggetto terzo destinatario di un provvedimento di confisca. Ma i giudici non hanno accolto la nostra richiesta", ha aggiunto Ponti. "Per questo abbiamo depositato oggi la sentenza della Grande Camera della Cedu secondo la quale non è legittima la confisca nei confronti di un soggetto al quale non è stata data la possibilità di partecipare al giudizio di merito", ha sottolineato il legale del Carroccio.
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