Fiori commestibili, è questo il progetto ambizioso di Antea che assieme all’università e ad altri partner punta alla ricerca scientifica e alla riorganizzazione di questo campo. Promosso dal Crea di Sanremo, l’obbiettivo è quello di applicare le innovazioni tecnologiche in grado di valorizzarne la produzione, qualità, trasporto, conservazione, logistica e marketing.Utilizzati dai grandi chef prima come decorazioni, oggi nelle cucine dei ristoranti i fiori stanno diventando delle vere e proprie prelibatezze da assaggiare. E alcuni di questi si possono addirittura trovare nel proprio giardino… “La monarda che è un bellissimo fiore da giardino, ma ha anche un gusto particolare tanto che può essere utilizzato come sostituto dell’origano”, spiega Andrea Copetta, ricercatore CREA a Sanremo. “Le begonie, che uno tranquillamente può coltivare sul proprio terrazzo, hanno un sapore acidulo, a metà tra l’aceto e il liquore”.
Ma ci sono poi anche specialità esotiche non facili da trovare. “Direttamente dalla foresta amazzonica, l’acmella oleracea, che è frizzante, un po’ piccante e persistente in bocca”, conclude Coppetta.
Unica precauzione: queste piante che vengono utilizzate a scopo alimentare non possono essere comprate dai venditori di fiori ma vanno coltivate apposta e in maniera biologica.
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