Dal quartiere genovese di Pegli alle coste della Tunisia, passando per la Catalogna e naturalmente la Sardegna. L'eredità culturale di origine genovese, e l'epopea del popolo tabarchino comune a località come l'isola Nueva Tabarka, Calasetta e Carloforte e appunto Tabarka, in Tunisia, in questi giorni è al centro di un convegno organizzato attorno al progetto di candidare Tabarka stessa, e le altre città, a patrimonio immateriale dell'umanità Unesco.All'evento, per rappresentare il Comune di Genova c'è il consigliere Luca Remuzzi, per la Regione Liguria Pippo Rossetti, oltre al presidente del municipio Ponente Claudio Chiarotti. Saranno loro a firmare un protocollo di intesa di partenariato e gemellaggio con la città tunisina. "Gli stanziamenti fondati da cittadini pegliesi non erano colonie - spiega Paola Bordilli, assessore al Turismo e pegliese 'doc' - ma veri insediamenti, punti di commercio. Si potrà fare molto insieme in campo teatrale, cinematografico, artistico, storico, per arrivare a una possibile strategia comune in campo turistico e di sviluppo territoriale".
La procedura per presentare la candidatura della comunità tabarchina a patrimonio immateriale dell'Unesco è partita il 1 ottobre scorso. Parte attiva delle iniziative legate a questo percorso è il circolo Culturale Norberto Sopranzi.
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