cronaca

Inchiesta partita dopo ritrovamento stupefacenti in valigia
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La polizia ha effettuato otto arresti nell'ambito di una inchiesta sullo spaccio di stupefacenti nel centro storico di Genova.

C'è anche un dipendente pubblico italiano di 60 anni tra le otto persone coinvolte nell'inchiesta 'Red Bag' del commissariato Prè che ha sgominato un giro all'ingrosso di hashish e cocaina.
 
L'uomo, agli arresti domiciliari, avrebbe fornito un suo appartamento in via Canneto il Lungo per stoccare la droga in cambio di dosi di cocaina. Secondo quanto ricostruito dagli agenti, agli ordini del primo dirigente Gabriele Sciarra il gruppo, tutto composto da marocchini, acquistava la droga da due connazionali di Bergamo e Brescia e poi la rivendeva all'ingrosso nel centro storico genovese.

L'inchiesta, partita nel 2016 dopo il sequestro di una partita di stupefacente nascosta in una valigia rossa, ha portato in totale a 15 arresti in flagranza, oltre agli otto di questa mattina, 13 denunce a piede libero, 100 chili di droga e 50 mila euro sequestrati. Gli investigatori, coordinati dal pm Alberto Landolfi, hanno individuato tre gruppi distinti di grossisti che si aiutavano in caso di difficoltà. La droga era tutta di ottima qualità e anzi, in alcune occasioni, gli acquirenti si sono anche lamentati con i fornitori lombardi quando non rispettava i canoni qualitativi previsti. La cocaina, con una percentuale di purezza pari a oltre il 60%, veniva tagliata fino a una percentuale del 30%. Per non farsi scoprire il gruppo nascondeva la droga in furgoni che poi venivano lasciati in diversi quartieri della città senza pagare il ticket del posteggio delle Blu area. Gli agenti, per individuare i mezzi, si sono avvalsi della collaborazione delle società di parcheggio per individuare i veicoli giusti.