porti e logistica

Bucci: "Saremo protagonisti". Signorini: "Ecco le condizioni"
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 Sessanta paesi coinvolti e 900 progetti di nuove infrastrutture, per quasi 1.000 miliardi di investimenti: sono i numeri della One Belt One Road, la nuova Via della Seta, che Zhang Gang, del China Council for the Promotion of International Trade, ha illustrato al convegno The New Silk Road for Italy, organizzato a Genova dal Comune e dal Rina.

"Genova oggi può vantare 12 miliardi di investimenti in infrastrutture in corso o che stanno per partire, si candida a essere protagonista della Via della Seta, il porto d'ingresso dell'Europa", ha ricordato il sindaco Marco Bucci che ha partecipato insieme al governatore Giovanni Toti e al presidente dell'Autorità portuale del Mar Ligure Occidentale Paolo Emilio Signorini.

Il porto di Genova, insomma, può giocare un ruolo nella nuova Via della Seta, diventando la porta d'accesso meridionale per le merci in arrivo dal Far East e dirette nell'Europa centrale, che oggi invece passano esclusivamente per gli scali del Nord Europa. Ne è convinto anche Signorini: "Oggi la rotta principale passa dal Nord Europa. È possibile riuscire a modificarla? Secondo me lo è, ma solo a determinate condizioni. Il nostro porto deve essere in grado di operare sulle portacontainer di ultima generazione da oltre 20.000 Teus e il sistema ferroviario deve poter far viaggiare treni lunghi 750 metri". 

Si parla poi di Terzo Valico, Nodo ferroviario, Gronda di Ponente, San Benigno, Lungomare Canepa, interscambio, aeroporto, e molto altro. "Ci daranno un sistema di infrastrutture di primo livello nel mondo cui vanno aggiunti i progetti del Waterfront di Levante, dell'Hennebique e i numerosi progetti di rinnovamento urbanistico che servono per il business di oggi. Se Genova si prepara, è in grado di stare al passo con i tempi e l'amministrazione comunale sarà un facilitatore per chi investe qui", ha detto ancora Bucci.

"Sono contento che la Sala del Maggior Consiglio sia piena, vuol dire che l'interesse nella città c'è - ha detto Bucci rivolgendosi alla platea - La nuova Via della Seta è il più grande progetto del mondo in termini di infrastrutture e di commercio per il quale Genova si candida a essere il terminale in Europa. Nella storia dell'umanità dove c'è stato il commercio c'è stata cultura, scambio di persone, know how. Non parliamo solo di una scambio commerciale, c'è molto di più dietro".

"Prendete la mappa dell'Europa, aggiungeteci il Mar Mediterraneo, e guardate - ha aggiunto il sindaco - Genova è il centro dell'Europa, un'idea che mi ha suggerito Renzo Piano. Prendete la stessa mappa e pensate di venire dall'Asia via mare attraverso Suez, dov'è il centro dell'Europa? Il cancello d'ingresso è Genova. Se saremo in grado di costruire un sistema di infrastrutture a mare e a monte per gestire traffici e scambi ecco che siamo competitivi non solo per la Liguria e il Nord Italia o la Svizzera ma per tutta l'Europa". 

Il dato di partenza è però la potenza economica della Repubblica Popolare: "Lo scorso anno - ha ricordato Gang - il Pil cinese è cresciuto del 6,9% arrivando a 13.000 miliardi di dollari, mentre il volume complessivo di import/export è stato pari a 4.280 miliardi di dollari, di cui 2.360 miliardi in export e 1.920 miliardi in import". Dinamica in cui l'Italia ha un peso rilevante: "Nei primi 10 mesi del 2017 gli scambi commerciali Italia-Cina hanno raggiunto il miliardo di dollari, con una crescita del 24% rispetto all'anno precedente".

Parallelamente agli scambi commerciali, intanto, crescono anche gli investimenti cinesi all'estero, che lo scorso anno sono stati pari a 120 miliardi, mentre gli investimenti stranieri in Cina hanno raggiunto quota 135 miliardi di dollari. "Gli interscambi cinesi con i 60 Paesi coinvolti dalla nuova Via della Seta - ha aggiunto Gang - nel 2017 hanno raggiunto i 780 miliardi di dollari, e in quegli stessi paesi la Cina ha già investito 50 miliardi in nuove opere, tramite cui verranno creati 180.000 posti di lavoro".

La Via della Seta è un piano strategico che sarà composto da numerosissime iniziative diverse, una della quali, relativa proprio all'Italia, è già diventata realtà: "Lo scorso novembre è partito da Mortara il primo treno merci diretto in Cina, composto da 17 carri e 40 container, un collegamento destinato a svilupparsi e rafforzarsi nel tempo".

Intanto il presidente Toti chiede ''una legge speciale che riconosca la Liguria come porto d'Italia, con un'Autorità portuale unica da La Spezia a Savona, l'unico sistema portuale che può essere l'interfaccia della Via della Seta''. Continua Toti: ''Occorre una riforma della governance del sistema portuale italiano, per renderlo più efficiente e più snello, rivendichiamo la specificità della Liguria, che non ha uguali in Italia, ed è l'unico sistema in grado di competere con il Nord Europa. Accorpiamo tutte le autorità portuali in un unico ente ligure. Una parte delle accise deve restare in Liguria per permettere gli investimenti sulle infrastrutture, non vanno elargiti soldi a pioggia per accontentare i potentati di turno. Chiediamo al paese di riconoscere che la Liguria è in una posizione strategica''.