economia

Presenti anche rappresentanti della Mittal
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 "Ritengo che la via genovese sia la via giusta: la via del confronto, della collaborazione, dell'individuazione di obiettivi comuni, del lavoro comune per raggiungerli". Lo ha detto il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, al termine dell'incontro che si è svolto in Regione sulla vertenza Ilva tra istituzioni e vertici di Am InvestCo.



Confrontando la situazione dello stabilimento genovese con quello di Taranto, Toti ha detto: “E’ chiaro che la situazione è molto diversa: qui esiste un tavolo riconosciuto da tutti, istituzioni locali, governo, ArcelorMittal, commissari e parti sociali e qui sta cominciando un percorso costruttivo. A Taranto si sta aspettando una sentenza, ove non ci siano considerazioni diverse, da parte di un tribunale amministrativo: ça va sans dire - ha proseguito il presidente della Regione Liguria - che ritengo che la via genovese sia quella giusta".

 

 

Toti poi analizza anche la situazione legata delle aree, 1,1 milioni di metri quadri, delle acciaierie di Cornigliano a Genova vincolate dall'Accordo di Programma, riconosciuto valido da tutte le parti nel corso dell'ultimo incontro che si è svolto a Roma: "Non stiamo scambiando metri quadri con lavoratori, stiamo semplicemente dicendo che aspettiamo di conoscere un piano industriale condiviso con le parti sociali per accompagnare questo percorso nel modo più costruttivo possibile"

"C'è una trattativa di relazioni industriali tra sindacati, gruppo Mittal e commissari di governo – ha proseguito Toti - dove si discute di quel piano industriale, del modello industriale, dei livelli occupazionali, delle prospettive future, di tutto quello che comporta il futuro dello stabilimento da un punto di vista squisitamente industriale e societario. Alla luce di quello che uscirà da quel tavolo - prosegue Toti - quello che abbiamo chiesto a Mittal, in accordo con il governo, è la possibilità di ragionare su quel milione e 100mila metri quadri in un'ottica di sviluppo della città e di ragionare tra noi soci sull'eventuale implementazione della Società per Cornigliano per tutto quello che può essere utile a quel quartiere". Toti, parlando del futuro dei dipendenti dell'acciaieria, non ha escluso che eventuali esuberi possano essere impiegati da Società per Cornigliano per realizzare interventi sulle aree che saranno liberate dall'acciaieria. "Al momento non abbiamo ancora sul tavolo né il numero esatto di eventuali esuberi né la conoscenza della qualificazione giuridica di quegli esuberi ovvero se congiunturali o strutturali. Comunque - conclude - la Società per Cornigliano a quello serviva nel suo primigenio scopo".


"Si è ragionato dei livelli occupazionali che sono sanciti dall'Accordo di Programma - ha spiegato Toti - e della Società per Cornigliano che è un importante strumento che può agevolare la transizione in questa fase e poi accompagnare il consolidamento dell'esperienza di Mittal e il rilancio del sito produttivo. E' ovvio che i livelli occupazionali non dipendono in prima battuta dall'incontro di oggi. Sarà il tavolo sulle relazioni industriali che si riunisce lunedì prossimo a ragionare di investimenti e di livelli occupazionali, tenendo presente i vincoli dell'accordo di programma. Quello che abbiamo chiesto ai commissari e a Mittal coinvolgendo tutti gli enti locali è un ragionamento circa gli investimenti, circa la possibilità per il gruppo Mittal di essere sinergico con lo sviluppo di tecnologie di ricerca e sviluppo nel ponente della città e quindi di ragionare anche su investimenti in termini di ricerca e sviluppo".

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