cronaca

Il sindaco Lambertini: "Non creaiamo panico né allarmismi"
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Potrebbe esserci di una contaminazione batterica dell'acqua potabile filtrata e contenuta nelle cisterne che riforniscono i rubinetti nella scuola di Polizia penitenziaria di Cairo Montenotte (Savona) all'origine della intossicazione che ha portato 170 allievi agenti di polizia penitenziaria a soffrire di sintomi di una infezione gastrointestinale nella scuola di Polizia penitenziaria di Cairo Montenotte (Savona).

Il sindaco di Cairo Montenotte Paolo Lambertini e il direttore generale di Asl2 Eugenio Porfido hanno tenuto un briefing in ospedale. Lambertini, che ha compiuto un sopralluogo nella scuola, ha lanciato l'appello a "non creare panico né allarmismi. La situazione sta rientrando ed è sotto controllo" e ha smentito che questa intossicazione possa derivare dal recente incendio di materiali plastici che si è verificato in un'azienda rifiuti di Cairo domenica sera o dall'ammorbamento dell'acqua potabile dovuta invece alle recenti piogge.

Solidarietà ai giovani allievi arriva anche dal sindacato Uil Polizia penitenziaria, che invita "a fare chiarezza immediata su quanto accaduto e trovare al più presto gli eventuali responsabili".

Intanto ci sono i numeri definitivi. Sulle 274 persone presenti nella scuola i due terzi, pari a 180 unità, hanno contratto la tossinfezione. Venti di loro, che erano stati trasferiti in ospedale, sono già stati dimessi. "Rispetto a quanto accaduto ieri sera - ha detto l'assessore alla sanità Sonia Viale - mi sento di poter escludere ogni collegamento con altri episodi che si sono verificati su questo territorio negli ultimi giorni", ovvero l'incendio nell'azienda di smaltimento rifiuti. "Voglio rassicurare la popolazione: si tratta di un evento cosiddetto 'di comunità' quindi circoscritto al sito della scuola. Non c'è dunque alcun pericolo per i cittadini di Cairo".