cronaca

Dovrà acquisire almeno il 70% del capitale
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Il 'matrimonio' tra Acam SpA e Iren SpA è cosa fatta. Stamani è stato sottoscritto l'accordo di investimento tra le due multiutility e 26 tra i 32 Comuni spezzini che rappresentano il 91,3% del capitale sociale Acam. I Comuni (in 26 ad oggi deterranno l'1,9% del capitale Iren) che per varie ragioni non hanno ancora sottoscritto l'accordo potranno farlo entro il 19 gennaio (in quel caso la percentuale salirebbe al 2,1%).


Contemporaneamente alla sigla dell'accordo presso la sede di Acam alla Spezia stamani si è riunito il consiglio di amministrazione di Iren che ha deliberato l'aumento di capitale riservato ai soci Acam, per un importo a valore nominale di 26.699.660 euro con un prezzo di sottoscrizione fissato in 2,13 euro per ciascuna azione ordinaria Iren di nuova emissione. Un'aggregazione che per Iren potrà diventare, ha detto il presidente Paolo Peveraro, una sorta di 'modello'.

"E' nuova la modalità con cui viene effettuata questa aggregazione, l'hanno definita gli azionisti Iren quando hanno deciso di aumentare il capitale sociale della nostra società per destinarlo ad ampliare la base di governo della nostra azienda con altri soggetti pubblici e ad ampliare ad altre attività territorialmente limitrofe". Un territorio importante quello spezzino. "La politica di aggregazione di Iren non si ferma, ma non per uno spirito di conquista ma perché mette a sistema competenze e risorse a livello territoriale" ha ribadito Peveraro. La municipalizzata dell'acqua e del ciclo dei rifiuti spezzina esce da un periodo complesso, di debiti sino a quasi 500 milioni oggi in buona parte rientrati.


La decisione dell'aggregazione con Iren era stata presa dalla giunta precedente e "perfezionata in una recente trattativa" ha ricordato il sindaco della Spezia Pierluigi Peracchini. "Si chiudono 110 anni di storia, purtroppo la politica ha fatto sì che siamo arrivati a mani nude a questa aggregazione che oggi si è formalizzata, entriamo in un grande gruppo pubblico che garantirà tutela per i lavoratori e investimenti importanti, oltre alla riduzione delle tariffazioni del 5 %. La politica sarà fuori dalla gestione ma con una funzione di controllo e indirizzo" ha sottolineato Peracchini.

Si apre ora un periodo 'interinale' di transizione, ha spiegato l'amministratore unico di Acam Gaudenzio Garavini, nell'attesa del parere dell'antitrust e delle banche sull'accordo, per arrivare in quattro mesi alla piena esecutività. Tra i punti salienti dell'aggregazione il rifinanziamento integrale del debito di Acam per consentire il superamento del piano di riassetto, superamento degli esuberi e mantenimento dei livelli occupazionali e territoriali. Per Acam Acque e Acam Ambiente previsti investimenti rispettivamente per 189,2 milioni e 36,7 milioni e il mantenimento dell'identità territoriale per 10 anni.