
"Il codice giallo, assegnato indipendentemente dalle diagnosi successive (salvo ovviamente che la donna sia considerata in codice rosso), permetterà di risolvere un problema fondamentale, che è quello di riconoscere le vittime di violenza assistendole in tempi adeguati, con una valutazione entro venti minuti dal loro ingresso al pronto soccorso e l'accoglienza in isolamento rispetto agli altri pazienti, in una stanza "rosa" dedicata come previsto dal codice "rosa" - spiega Stefania Pucciarelli, la consigliera regionale della Lega Nord che ha presentato la proposta".
"Se la donna possibile vittima di violenza rimane troppo tempo in sala di attesa, c'è un'altissima probabilità che se ne vada dall'ospedale senza ricevere cure e assistenza - prosegue la consigliera - Il codice giallo limita questo pericolo, così la donna viene prontamente visitata e rende le dichiarazioni nell'immediatezza dei fatti. Ora il primo passo sarà quello di formare gli infermieri del pronto soccorso".
Oltre alla corsia preferenziale nell'accoglienza e un idoneo spazio di ascolto, verranno attivati diagnosi e terapie specifiche, potenziando la collaborazione del centri di pronto soccorso con i servizi territoriali e l'autorità giudiziaria, l'avvio di percorsi di tutela e di protezione.
"Il codice giallo per donne vittime di violenza dovrebbe essere uniformato a tutte le regioni italiane secondo linee guida nazionali - sottolinea Pucciarelli -. L'infermiere del pronto soccorso specializzato in questo servizio potrà accedere ad una banca dati informatica che mette in rete tutte le Asl liguri, ma l'obiettivo è quello di formare una rete a livello nazionale".
IL COMMENTO
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