Cronaca
CAUSA RAI-PRIMOCANALE A CORTE EUROPEA
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Per la prima volta un tribunale italiano chiede alla Corte di Giustizia Europea un parere di legittimità su alcuni quesiti riguardanti il nostro sistema radiotelevisivo. E' il caso del Tribunale di Genova che ha accolto la richiesta di Primocanale e rinviato alla Corte di Giustizia Europea gli atti della causa che la oppongono alla Rai. "La Rai ci ha chiesto un milione di euro di danni per presunta concorrenza sleale per la campagna pubblicitaria del 2005 in cui affermavamo che la nostra televisione dedicava all'informazione più spazio e tempo dell'emittente pubblica", ha spiegato il presidente di Primocanale, Maurizio Rossi,nel corso di una conferenza stampa a Milano. 'Noi non abbiamo i minuti contati' era il claim della campagna pubblicitaria che attraverso affissioni, inserzioni sulla stampa e spot televisivi metteva a confronto il tempo riservato all'informazione nei palinsesti di Primocanale con quello della Rai regionale. Dopo che il collegio giudicante aveva respinto la richiesta di sospensione della campagna ritenendola non lesiva della concorrenza, né dell'immagine del'emittente pubblica, Primocanale ha formulato una domanda riconvenzionale chiedendo il rinvio degli atti alla Corte di Giustizia. Domanda accolta dai giudici del Tribunale genovese. "Problema di concorrenza sleale? Noi diciamo che è la loro perché la programmazione del Tg regionale viene fatta interamente con risorse pubbliche - ha detto Giuseppe Giacomini, legale dello Studio Conte & Giacomini di Genova nominato da Primocanale - Come è possibile che un operatore sostenuto con i soldi pubblici stia sul mercato come un'emittente privata?". Ora la Corte di Giustizia Europea ha diciotto mesi per esprimersi sui quesiti sollevati dal Tribunale di Genova e pronunciarsi quindi sulla legittimità del fatto che la Rai, finanziata dal canone pubblico faccia concorrenza alla televisioni private in ambito regionale; che le reti nazionali pubbliche, a differenza di quele private, trasmettano programmi diversi nelle singole regioni. Infine se è legittimo che le Regioni affidino lo svolgimento del servizio pubblico alla Rai senza una gara tra gli altri soggetti presenti sul mercato. "Potranno intervenire tutti gli stati membri e la sentenza della Corte di Giustizia potrebbe cambiare il quadro dell'emittenza locale in tutta Europa", ha precisato l'avvocato Giacomini. "Chiedo che venga chiarito per legge il nostro ruolo - ha ribatido Maurizio Rossi -. Sono trent'anni che l'emittenza locale va avanti nel Far West e l'unico modo per garantirle un futuro sarebbe affidare l'esclusiva dell'informazione locale attraverso un bando di gara. Mentre Rai Tre potrebbe diventare un canale del territorio da mettere in nazionale".
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