cronaca

Dimessi in serata i tre carabinieri feriti
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Sono ancora in fuga e sono armati i due malviventi che ieri pomeriggio hanno seminato il panico sulla rampa autostradale della A10 di Pegli.
Carabinieri e polizia sono rimasti impegnati tutta la serata e tutta la notte nelle operazioni di rierca dei due fuggiaschi. 





Tutto è iniziato poco dopo le 16 quando un'auto al cui interno viaggiavano due persone, non si è fermata all'alt e ha forzato un posto di blocco dei carabinieri. Immediata è partita la reazione dei militari che per fermare la vettura hanno esploso 5 colpi di pistola. Nella fuga tre carabinieri sono rimasti feriti dall'auto in fuga che ha investito un maresciallo e speronato la 'pantera' dei militi.    



I due uomini a bordo dell'auto pirata si sono dati alla fuga dopo aver speronato l'auto dei carabinieri. A quel punto è partita la caccia all'uomo. I tre carabinieri sono rimasti feriti nello scontro tra le due vetture. Sul posto sono arrivate le ambulanze con il personale sanitario che ha prestato le prime cure ai militari. Tutti e tre sono stati ricoverati all'ospedale di Voltri ma non sono in pericolo di vita. Dei tre militari ad avere la peggio una donna che ha riportato ferite serie alle gambe, prognosi più lieve per gli altri due che in serata sono stati dimessi. 


In serata i tre carabinieri sono stati dimessi, per la le prognosi vanno dai 3 ai 15 giorni 


I due uomini in fuga potrebbero essere ladri stranieri e armati. I carabinieri erano sulle tracce della Yaris rubata, da giorni, dopo che era stata segnalata vicino ad alcune abitazioni svaligiate sulle colline di Sciarborasca. I militari, a bordo di auto civetta, monitoravano le vie del ponente di Genova e dei comuni di Cogoleto e Arenzano alla ricerca della vettura.

Dopo le 16, quando la Yaris rubata è stata avvistata nelle strade di Pegli, e non in autostrada come trapelato in un primo momento, i militari hanno deciso di fermarla: è successo sulla rampa di accesso del casello di Pegli affacciato sul campo d'allenamento del Genoa: i carabinieri hanno superato la Yaris con tre vetture civetta e intimato l'alt, scatenando la reazione dei due. A fermare la fuga è stato l'intervento di un maresciallo che ha sparato alcuni colpi centrando il motore e le ruote della Yaris, costringendo i due a scappare a piedi.

Il rumore causato degli spari è stato sentito anche nel vicino campo di allenamento Signorini di Pegli dove il Genoa era impegnato in una seduta tecnico-tattitca. L'allenamento per precauzione è stato subito sospeso.

E' stato poi un dirigente del club rossoblù a raccontare l'accaduto: "Abbiamo sentito delle esplosioni, sembravano dei petardi, non abbiamo capito subito di cosa si trattasse. il racconto poi prosegue - Abbiamo sentito anche un rumore di auto che sgommavano e sbattevano. Poi abbiamo saputo che era una operazione dei carabinieri. Nessuna paura ma solo tanta curiosità". (Foto Ansa)