È un'emorragia senza fine quella che si vive in Ericsson. La multinazionale della tecnologia ha confermato il prossimo piano di riduzione del personale che prevede 623 esuberi e la cessione di alcuni rami d'azienda, tra cui quello dei tecnici di rete, a una ditta esterna. Solo per questo settore sono 500 i lavoratori coinvolti, di cui 150 in esubero, a livello nazionale, mentre già si parla di altri 300 posti a rischio nel 2018. L'ennesima sforbiciata avrà conseguenze anche sulla sede genovese degli Erzelli, sebbene ancora non si conoscano i numeri ufficiali. Il piano è stato presentato mercoledì scorso in tarda serata presso il campus romano dì Ericsson. Sindacati furibondi. Lunedì alle ore 10, presso la sede genovese degli Erzelli, si terrà l'assemblea del personale. In arrivo un nuovo sciopero, già avviate le procedure per fissare la data. A Genova sono 25 i tecnici di rete che passerebbero a un'atra azienda, ma al posto del trasferimento potrebbero arrivare altre lettere di licenziamento.
La Slc Cgil in una nota attacca le istituzioni nazionali: "Siamo contrariati dal comportamento del Governo che abbiamo più volte richiamato ad un doveroso ed efficace intervento. Ci si aspetterebbe una politica industriale degna di questo nome, una azione di Governo che arresti la migrazione di attività pregiate all'estero, scaricando nel nostro paese attività a basso valore aggiunto che creano inoccupazione, lavoro nero e dumping sociale; invece, dopo anni in cui il Governo ha tentato di limitare i danni sociali provocati da multinazionali che nel nostro paese hanno carta bianca, oggi sembra non voler fare più neanche quello. Anche gli insufficienti impegni presi in occasione dello sciopero nazionale del 5 ottobre sono stati completamente disattesi".
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