cronaca

Sotto i 400 ingressi il secondo bancone non apre
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 Ore 13.30 circa, mensa universitaria di corso Gastaldi, Genova. L’immagine che appare a chi si è trovato a passare da là in questa settimana è quella di un lungo serpentone di studenti che attende impaziente di poter prendere e consumare il proprio pranzo. L’obiettivo è tornare il prima possibile a lezione.



Il tempo infatti tra un corso e l’altro è limitato: un’ora al massimo. In questo lasso di tempo i ragazzi devono fare la fila al self service, prendere le pietanze, pagarle, consumarle e poi tornare tra libri e appunti per la nuova lezione. Un tempo forse sufficiente con entrambi i banchi del self service aperti, ma se uno dei due per qualche motivo chiude la situazione che ne scaturisce è di assoluto disagio.


Lunghe code e tempi di attesa che possono superare i sessanta minuti. A quel punto qualcuno impazientito e un poco innervosito per l’attesa decide di fare un passo a lato della fila, tornare indietro, aprire il portone e uscire all’aperto. “Il pranzo? Sarà per un’altra volta!” dice uno dei ragazzi costretto ad abbandonare la coda dopo aver fatto i conti con le lancette dell’orologio (o visti i tempi: con il display dello smartphone). Infondo perdere certe lezioni di Medicina o Ingegneria può essere molto peggio che saltare un pranzo.


Di norma la situazione della mensa è più tranquilla e a parte la consueta ressa dell’ora di punta le cose filano via lisce più o meno senza problemi. Ma nella settimana appena trascorsa le code, l’attesa e la rinuncia al pasto caldo si sono ripetute più di una volta. Il perché è presto detto. Come spiegato da un addetto del servizio se il lettore dei badge posto alla cassa segna meno di 400 ingressi giornalieri, il secondo self service il giorno seguente resta chiuso. E nella settimana del ponte di Ognissanti molti studenti sono rimasti a casa. Ma tanti altri hanno comunque deciso di continuare a seguire le lezioni trovandosi così obbligati a frequentare la mensa. Non abbastanza però da far segnare la fatidica cifra, il numero in più occasioni è stato solo sfiorato.

La conseguenza? Da martedì secondo bancone del self service chiuso. E via con le code, la ressa, le lamentele e il pranzo in bianco. Per molti però dopo la prima giornata, la soluzione al problema è stato il classico panino, ben incelofanato, portato da casa.