cronaca

Manganaro 'scavalca' Re David: "Convocazione o sciopero"
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 Almeno 10mila lavoratori riassunti, salari garantiti, apertura su anzianità e tutele contrattuali. Riparte da queste basi, riaffermate in un vertice a Roma, la trattativa per cedere Ilva alla cordata Am Investco Italy. Una ripresa del negoziato che il Governo valuta con ottimismo, mentre si spacca per la prima volta il fronte sindacale. Mano tesa da Fim-Cisl e Uilm, mentre la Fiom genovese si dice "pronta a tornare in piazza", una posizione molto più dura di quella assunta dal direttivo nazionale.

Prossimi appuntamenti il 9 novembre per il tavolo sul piano industriale ed il 14 novembre per quello sul piano ambientale. "Il tavolo cercherà di ridurre gli esuberi", assicura il ministro dello sviluppo economico Carlo Calenda. La Fiom nazionale, come anche le altre sigle, prende atto che la procedura di cessione "ex art. 47" è stata "congelata" e puntualizza comunque che il negoziato deve partire "da esuberi zero".

Ma la segreteria genovese, che non era presente all'incontro, va avanti col braccio di ferro. "Non c'è alcun atto formale. Questo è il tavolo delle ambiguità - tuona il segretario Bruno Manganaro - L'accordo di programma è stato messo in discussione e il Governo continua a non rispondere". Posizione non del tutto condivisa con la leader nazionale Francesca Re David, che dice: "A questo punto, considerate le implicazioni sulla vertenza Ilva, ci riserveremo di fare le nostre valutazioni. Il nostro compito non è solo ridurre il danno dentro un recinto già delineato

Insomma, i metalmeccanici della Cgil potrebbero scioperare e bloccare ancora una volta la città. Perché quella lettera datata 6 ottobre, in cui si dice che a Cornigliano ci saranno 600 esuberi, secondo loro non è mai stata stracciata per davvero. Roma, in effetti, non ha ancora chiarito se considera validi i patti firmati nel 2005, una precisazione chiesta in coro da tutte le istituzioni che li avevano sottoscritti. L'aut aut scade alla fine di questa settimana: "Se arriva la convocazione del tavolo su Genova, allora ci fermiamo - spiega ancora Manganaro - altrimenti noi torniamo in piazza. L'atteggiamento del Governo è irriguardoso, così non si può andare avanti".

Il ministro Calenda in verità ha dato disponibilità a convocare un tavolo "con gli enti locali coinvolti", ma la data non è ancora arrivata. Il presidente Toti ha comunque apprezzato l'esternazione: "È quello che avevamo chiesto quando abbiamo incontrato in Prefettura le maestranze e i sindacati di Ilva". Ma poi ha precisato ancora una volta che alla base dell'incontro dovranno esserci "i patti che esistono" e " le regole che ci siamo dati quando venne firmato l'accordo di programma di questa città".

Aria più tranquilla in casa Fim-Cisl, dove invece si giudica positivamente la ripresa della trattativa. Il sindacato guidato a Genova da Alessandro Vella sostiene che ci sia spazio per trattare sugli esuberi previsti a Cornigliano, cosa su cui la Fiom nutre molti più dubbi. "Con spirito proficuo e costruttivo, ora lavoriamo sul metodo, scomponendo l’azienda per ogni area per fare un ragionamento di merito e su ogni area affrontare i temi che prevedono il vostro piano industriale su occupazione, investimenti e ambiente e le nostre controdeduzioni", scrive il segretario nazionale Bentivogli.

Cauto l'atteggiamento della Uilm. "Se son rose fioriranno e questo lo vedremo negli incontri successivi - dice il segretario genovese Antonio Apa - Tutti i lavoratori devono essere dipendenti Mittal e dimostreremo nei confronti programmati l’incongruità del piano industriale rispetto agli organici reparto per reparto. Su Genova abbiamo rimarcato l’attuazione del’accordo di programma e l’uso delle aree in termini industriali".

ArcelorMittal in una nota "ha confermato i suoi impegni ad occupare almeno 10.000 addetti" e ha "riconosciuto l'attuale struttura salariale di Ilva, specificatamente nelle parti fisse e variabili e si è impegnata a rispecchiarla nella sua offerta relativa all'occupazione". ArcelorMittal si è anche "impegnata a riconoscere l'anzianità di servizio in Ilva e si è detta aperta a discutere il possibile riconoscimento dei contratti esistenti e dei relativi diritti".