Prima ha raccolto un mucchio di carta poi con un accendino gli ha dato fuoco bruciando il cassonetto della spazzatura di via Cecchi alla Foce. Sono stati quattro agenti fuori servizio a vedere tutta la scena e a bloccare l’uomo. In manette è finito un 40enne genovese colto in flagranza di reato.
Con questo arresto ha forse definitivamente fine la serie di raid incendiari che negli ultimi mesi ha colpito il quartiere della Foce. L'uomo, che vive con la madre poco distante da dove ha colpito questa notte, si trova ora nel carcere di Marassi in attesa di essere affidato ai servizi sociali.
Il rogo è divampato rapidamente con le fiamme che hanno raggiunto i tre metri di altezza. Erano le due di notte. Sono stati gli stessi agenti che, dopo aver messo in sicurezza alcuni motorini parcheggiati poco distante, hanno iniziato a spegnere le fiamme con l'ausilio di alcune bottiglie d'acqua prese da un supermercato vicino. Tanti gli abitanti delle palazzine di fianco che si sono affacciati per assistere alla scena. Per motivi di sicurezza ad alcuni di loro è stato consigliato di non sporgersi dalle finestre e dai balconi dello stabile antistante ai cassonetti che continuavano a bruciare.
Agli agenti, il quarantenne ha confessato di aver dato fuoco nella stessa notte anche ad altri cassonetti posizionati in via Granello e in piazzale Kennedy. Sempre ai poliziotti che lo hanno fermato ha spiegato di non sapere per quale motivo gli veniva l'istinto irrefrenabile di bruciare i contenitori dei rifiuti.
Secondo la questura si tratta della stessa persona che negli ultimi mesi ha bruciato circa una decina di cassonetti della Foce con sporadiche apparizioni anche nel vicino quartiere di San Fruttuoso. In uno degli ultimi raid a fuoco è andata anche una macchina che si trovava a pochi metri dal rogo. Il quarantenne, secondo quanto ricostruito, era già sotto osservazione da parte del commissariato della Foce e conosciuto per altri episodi simili verificatisi in passato. In quell'occasione aveva ricevuto una denuncia a piede libero.
Secondo quanto raccontato dallo stesso quarantenne, il raid in via Granello sarebbe stato compiuto in seguito a una grossa delusione d'amore. In quella via infatti abiterebbe l'ex fidanzata. I primi incendi del piromane risalirebbero al 2015. Agiva quasi sempre di notte utilizzando la carta contenuta nei rifiuti e un accendino per innescare i roghi.
cronaca
Raid incendiari ai cassonetti della Foce, in manette un 40enne con problemi psichici
Stanotte l'ultimo incendio in via Cecchi
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