Colpito alla testa più volte senza pietà, forse da una persona con la quale aveva un appuntamento proprio lì in viale Alfieri sulle rive del torrente Calcandola a Sarzana. L'architetto Stefano Di Negro, 50 anni, è stato ucciso così sabato sera, ma l'arma del delitto non si trova e soprattutto non si trovano per ora tracce utili del suo assassino.La squadra mobile della Spezia ha già iniziato ad ascoltare una serie di sospettati. Lo smartphone della vittima è sotto analisi come gli agganci alle celle telefoniche.
C'è da chiarire un buco temporale di oltre un'ora. Di Stefano, molto conosciuto in zona, va a trovare i suoi genitori per recuperare, dice lui, una stampa antica.
Non è chiaro però se la riesca a trovare. Poi alle 20 esce e a 400 metri dalla casa dei suoi situata in via dei Molini trova la morte.
A scoprirlo cadavere vicino alla sua auto due giovani che passano a piedi su quella strada in cui le vetture sfrecciano a forte velocità. Il giallo resta in una zona nella quale nel novembre 2015 un 55-enne è scomparso e mai più ritrovato.
IL PREFETTO CONVOCA LA RIUNIONE - Una riunione d'urgenza con tutte le forze di polizia per fare il punto della situazione sullo stato dell'ordine e della sicurezza pubblica a Sarzana e nell'intero territorio provinciale. E' quanto convocato dal prefetto della Spezia, Antonio Lucio Garufi. ''L'accertamento delle eventuali responsabilità sulla morte dell'architetto Di Negro competono alla magistratura e alla polizia giudiziaria; quello che oggi intendo riaffermare - ha spiegato il prefetto Garufi - è la solidità dell'impianto di sicurezza e prevenzione generale, assicurata quotidianamente e con il massimo impegno dalle donne e dagli uomini delle forze dell'ordine; piena fiducia nell'attività investigativa degli inquirenti, certo che sapranno fare presto piena luce sull'efferato episodio''.
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