cronaca

Previsti 600 esuberi a Cornigliano, in giornata incontro al Mise
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A Genova è il giorno della grande mobilitazione di piazza dei lavoratori dell'Ilva che protestano contro il piano di esuberi presentato da Am Investco Italy, la cordata che si è aggiudicata gli impianti ora in amministrazione straordinaria. A Cornigliano sono in ballo 600 posti di lavoro su un totale di 1.500 dipendenti, di cui 400 già in cassa integrazione.

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Dopo l'assemblea in fabbrica il corteo parte da Cornigliano alle 9
e si dirige attraverso Sampierdarena e la Nunziata verso il centro città, in piazza Corvetto, per un presidio sotto la Prefettura. Insieme a operai e impiegati delle acciaierie coi mezzi della fabbrica sfilano vigili del fuoco, portuali e delegazioni delle maggiori industrie genovesi. Solidarietà è stata espressa anche dalle piccole e medie imprese. 

Il vertice in programma al Mise è stato spostato a mezzogiorno. All'incontro parteciperanno le segreterie regionali di Uilm e Fim-Cisl, ma non la Fiom-Cgil: "Io non vado a Roma - dice il segretario Bruno Manganaro - Nessuno è in condizioni di trattare con la pistola sul tavolo". L'obiettivo vero, però, è ottenere dal Governo, con la mediazione del prefetto Fiamma Spena, una convocazione indirizzata a sindacati, Comune e Regione per discutere solo del caso Genova e del rispetto dell'accordo di programma firmato nel 2005, che stabilisce un vincolo occupazionale. In caso contrario la mobilitazione andrà avanti nei giorni successivi.


GLI AGGIORNAMENTI:

14.30 - "Il Governo poteva pensarci prima di far alzare la tensione - ha detto il presidente Toti - Per quanto ci riguarda abbiamo ribadito che esiste un accordo di programma e che dev'essere rispettato. Genova non si può permettere ulteriori esuberi. Occorre verificare l'accordo del 2005 e proseguire quel percorso che nessuno ha mai disdettato". Il sindaco Bucci ha aggiunto: "Dovremo discutere il futuro dello stabilimento di Cornigliano, vogliamo conoscere il piano di investimenti, Genova ha bisogno di posti di lavoro". 

14.25 - "La lettera presentata da Mittal con gli esuberi è stata dichiarata irricevibile. Non è frutto di una gentile concessione, ma è successo perché abbiamo scioperato e manifestato. Oggi abbiamo ottenuto il nostro risultato", ha detto Manganaro ai lavoratori una volta uscito dall'incontro in prefettura. "Avevano paura, la lettera non c'è più. È un governo schizofrenico. Aspettiamo una nuova lettera, ma una cosa è certa: non possiamo fidarci. Siamo pronti a tornare in piazza". Le istituzioni genovesi hanno inviato una lettera al Governo chiedendo un tavolo "sugli obblighi derivanti dall'accordo di programma". Se non arriverà una convocazione, hanno detto i sindacati, "siamo pronti a scendere di nuovo in piazza, e diventerà tutto più difficile, anche l'ordine pubblico". I lavoratori si sono poi organizzati per tornare in fabbrica con un altro corteo. 


14.00 - "La proposta dell'azienda su salario ed inquadramento dei lavoratori è irricevibile". E' quanto scrive sul suo profilo twitter il ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda. "Tavolo aggiornato", scrive dopo lo stop dell'incontro su Ilva al Ministero da lui guidato.

13.45 -  Il segretario Uilm Genova Antonio Apa commentato la notizia provenuta da Roma. "Il ministro Calenda ha preso atto che non ci sono le condizioni per fare una trattativa. Per quanto ci riguarda non siamo disponibili a trattare condizioni simili, riteniamo inaccettabili i numeri presentati dalla Arcelo Mittal. Per noi non esistono gli esuberi. Riteniamo irricevibile quel piano che ci hanno mandato, ma siamo disponibili a fare una trattativa vera".


13.35 - Il tavolo tecnico che si sarebbe dovuto svolgere a Roma tra governo, sindacati, commisssioni e nuovi proprietari è saltato. Il ministero Calenda ha comunicato a Arcelor Mittal che "non è accettabile aprire il tavolo senza garantire le condizioni salariali e contrattuali dei lavoratori. Pertanto il tavolo è annullato. L’azienda dovrà tornare al tavolo dopo confronto con azionisti. Se ciò non avvenisse Governo metterà in campo tutto quanto in sue prerogative per rispetto impegni presi". Le organizzazioni sindacali presenti a Roma hanno apprezzato la posizione del governo.


13.30 - Il sindaco Bucci dice che non si possono perdere posti di lavoro. "A Genova l'Ilva produce e non capisce quale possa essere il piano industriale di Mittal. Quindi le istituzioni genovesi sono allineate coi sindacati". "Se Ilva non rispetterà l'Accordo di programma del 2005 sulla salvaguardia occupazionale nello stabilimento di Genova Cornigliano ha proseguito il primo cittadino -, le istituzioni sono pronte a modificare la concessione dell'area siderurgica. Ogni metro quadrato industriale a Genova deve avere una ricaduta economica e occupazionale per la città, non è possibile che ci siano delle aree vuote, se un' azienda si restringe le sue aree industriali vanno recuperate per altre attività con una buona ricaduta, è molto semplice il discorso" ha spiegato Bucci che ipotizza una modifica delle concessione delle aree siderurgiche Ilva di Cornigliano nel caso in cui la società Am Investco (Arcelor Mittal e Gruppo Marcegaglia) confermi i 600 esuberi annunciati dal piano industriale nel capoluogo ligure. L'accordo del 2005 ha previsto che a fronte della chiusura dell'area a caldo si salvaguardasse l'occupazione e il salario.
 

Il presidente della Regione Toti trovandosi dice che a differenza di altre vertenze, qui con l'accordo sindacale (di programma) del 2005 la cosa è totalmente differente. Quindi si schiera sull'infattibilità giuridica di questa procedura per Genova. Secondo Toti l'interlocutore non può essere Mittal ma il governo che è firmatario dell'accordo.


13.00 - Il ministro della Difesa Roberta Pinotti, a Torriglia per l’inaugurazione della caserma dei carabinieri, ha parlato della situazione legata al'Ilva: "Il governo non arretrerà minimamente chiedendo all’azienda di mantenere tutto quello che era nell’accordo iniziale. Il governo sa di essere all’inizio di una trattativa e vuole diminuire il numero degli esuberi e migliorare le condizioni dei lavoratori". 


12.30 - Le delegazioni dei sindacati entrano in prefettura per l'incontro con le istituzioni. 

12.20 - I 1500 del corteo Ilva sono arrivati dabvanti alla sede della prefettura in via Roma.  


12.10 - Il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti ha commentato: "Sull'Ilva si deve ripartire dall'accordo di programma che va rispettato e che non prevedeva ulteriori esuberi rispetto a quelli derivanti dalla chiusura del ciclo a caldo. Il Governo non ha mai dialogato con le istituzioni locali e questo non va bene: si apra un tavolo con gli enti locali. Inoltre lo Stato deve pretendere un piano industriale serio prima di tutto. Si è partiti proprio col piede sbagliato". ha precisato Toti.

12.10 -  Il corteo Ilva è arrivato al Portello dopo essere passato piazza della Nunziata.
 




11.45 - "La prefettura di Genova ci ha fatto sapere che è disposta a convocare un incontro con il prefetto Spena, il sindaco Bucci, il presidente Toti e con il presidente dell'Autorità portuale Signorini". Così Bruno Manganaro durante il corteo giunto in via Gramsci all'altezza della Commenda. 


11.30 - Fumogeni e cori accompagnano il corteo Ilva per le vie della città. I lavoratori sono arrivati in via Gramsci. 



11.15 - I lavoratori Ilva hanno raggiunto la rotonda di Dinegro. Insieme a loro si unicono le rappresentanze dei lavratori del porto e dei vigili del fuoco.


10.40 - Il corteo raggiunge via di Francia. In precedenza è arrivata la solidarietà da parte di Fincantieri e Ansaldo Energia che si sono uniti ai lavoratori Ilva.


10.40  - Lungo le vie del corteo anche Francesco Grondona, storico rappresentante della Fiom Cgil: "E' stato messo in discussionme l'accordo di programma. Se solo a Genova sono previsti 600 licenziamenti vuol dire che l'azienda ha intenzione anche di chiudere alcuni stabilimenti. Il secondo aspetto grave è che i lavoratori che restano verrebbero considerati nuovi assunti, quindi gli verrebbero cancellati gli scatti di anzianità.  La Pinotti dice che il governo è con i lavoratori? trovo che queste siano parole incredibili. Il governo di cui lei fa parte ha autorizzato la Mittal a mandare la lettera per cui oggi siamo in piazza" chiude Grondona.


10.35 - Una macchina in via Sampierdarena intralcia il corteo e viene spostata dai lavoratori.


10.30 - "Quella lanciata da Arcelor Mittal è una vera e propria bomba che si aggiunge alle altre situazioni delicate dal punto di vista del lavoro a Genova. Ma noi siamo gente che non molliamo mai" precisa Leo Di Martino operaio Ilva e rappresentante Fiom. 


10.00 - Il corteo obbligato a imboccare via Sampierdarena e non via Cantore perchè il mezzo di lavoro non è riuscito a entrare nella strada. 




9.50 - I lavoratori Ilva sono arrivati in via Cantore e proseguono la marcia verso la Prefettura, ma alcuni dipendenti hanno già raggiunto la zona davanti all'ingresso del porto. Rallentamenti si registrano in piazza Massena. 
Una cinquantina di manifestanti si trova nella rotatoria Cantore - Milano - Francia che resta al momento parzialmente aperta alla circolazione.


9.20  -
Il corteo ha raggiunto via Cornigliano


9.15
- "Oggi scendiamo in piazza per dire no a un piano industriale di 'lacrime e sangue' - spiega il segretario regionale Fim Cisl Alessandro Vella -. Bisogna far capire al governo che gli equilibri devonio cambiare. Oggi abbiamo la mobilitazione in tutti gli stabilimenti Ilva. Dal fronte sindacale in questo momento siamo compattissimi. Dobbiamo far cambiare opinione e il modo di impostare la discussione. Serve un accordo che metta in sicurezza tutti i lavoratori. Siamo con il cuore in piazza e la testa a Roma. Ricordo che la vendita dell'Ilva si perfezionerà solo dopo l'accordo sindacale". chiude Vella.


9.05
 -  A seguire il corteo anche il vicesindaco di Genova Stefano Balleari: "Non si possono prendere decisioni sulla pelle di seicento lavoratori e delle famiglie. La città non può permettersi una macelleria sociale di questo tipo. Auspichiamo che il governo ci chiami per dare certezze ai lavoratori e alla città".


9.00 -
  Il corteo dei lavoratori Ilva ha raggiunto via Guido Rossa. 'Si sussegguono i cori 'La gente come noi non molla mai'.


8.50
- "La tensione resta alta" - precisa ancora Palombo.


8.25 -
Parte ufficialmente il corteo dei dipendenti Ilva in direzione della Prefettura.


8.20
- Inizia l'assemblea dei lavoratori Ilva davanti alla fabbrica genovese di Cornigliano. "Andremo avanti ad oltranza con l'occupazione - annuncia dal megafono Armando Palombo (Fiom) -. L'azienda non vuole che escano i mezzi, noi lo faremo lo stesso e li porteremo fuori. Avanti con ordine e disciplina. Blocchiamo la produzione per 24 ore per difendere i diritti".



7.45 - "La lettera inviata dall'azienda è totalmente inaccettabile - spiega Alessandro Tanda della Fim Cisl -. Sono stati cancellati i diritti dei lavoratori, se questo è il benvenuto della Mittal noi oggi gli daremo il nostro. Vedremo cosa verrà detto al tavolo di Roma. La nostra risposta è in questa mobilitazione, oggi anche i colleghi di Taranto sono in scipero. Saranno giornate dure e di lotta. Ma i diritti e i posti di lavoro vanno difesi e tutelati. Oggi tocca a noi ma domani potrebbe toccare ad altri, sentiamo la città vicina e solidale" conclude Tanda.


7.30 - 
 "Questa deve diventare la battaglia di Genova. Non si può prendere a schiaffi questa città, i patti vanno rispettati - commenta Bruno Manganaro, segretario della Fiom di Genova -. Non si può trattare con la pistola alla tempia, le condizioni espresse dalla lettera sono orribili. Noi lottiamo contro quella lettera, dobbiamo difendere l'accordo di progranmma firmato nei mesi scorsi. Vogliamo avere in incontro a Genova. Difendendo i lavoratori Ilva difendiamo tutta la città, sono 600 famiglie che perdono lavoro, così la città si impoverisce. A Roma non può succedere nulla, a meno che dal governo non si alzino dal tavolo e dicano che in queste condizioni non è possibile andare avanti. Se così non sarà saranno 'lacrime e sangue' e il governo ne sarà responsabile" conclude Manganaro.  


7.00 -
Iniziano a radunarsi i lavoratori Ilva davanti allo stabilimento di Cornigliano.