cronaca

Quota in prestito, la Francia potrà revocarla solo con violazioni
3 minuti e 11 secondi di lettura
Accordo raggiunto tra Italia e Francia sul dossier Stx-Fincantieri. L'Italia ottiene il 51% dei cantieri di Saint Nazaire, il 50% in controllo diretto a cui si aggiunge una quota dell'1% in prestito.

La maggioranza di Fincantieri in Stx "è frutto di un prestito dell'1% che il Governo francese potrà revocare solo a condizione di un inadempimento di Fincantieri rispetto agli impegni industriali presi". Lo riferiscono fonti del Mise e del Mef, ricordando che la "clausola era peraltro prevista anche nel precedente accordo che accordava allo stato francese il diritto di ricomprare la quota detenuta dalla società nelle medesime circostanze".

L'accordo "è migliorativo rispetto a quello precedente sotto tutti i punti di vista", spiegano fonti del Mise e del Mef secondo cui "avrà la disponibilità diretta del 51%, cosa non concessa nel precedente accordo che prevedeva 48% a Fincantieri e 4% ad un'istituzione finanziaria italiana. La società italiana avrà inoltre presidente, amministratore delegato e maggioranza in consiglio attraverso il casting vote".

L'accordo dà il via alla creazione di un colosso, leader europeo nella cantieristica civile e militare, fra i principali a livello globale, primo al mondo nel settore della costruzione di navi da crociere. L'integrazione di Fincantieri, Naval Group e STX France porta a un gigante con 10 miliardi di euro di ricavi all'anno e un carico di lavoro di 50 miliardi di euro, presente in 20 Paesi con circa 35.000 dipendenti e un indotto in Europa di 120.000 persone.

La Borsa sembra tuttavia voler bocciare l'accordo. Il titolo segna un calo del 2% a 1,06 euro dopo le prime indiscrezioni provenienti da fonti del Governo di Parigi. Da segnalare peraltro che, alle attuali quotazioni, da inizio anno Fincantieri è in rialzo del 132,8%. Prima dell'ufficializzazione dell'intesa il titolo aveva già ridotto i rialzi della mattinata, portandosi sulla parità.

Dal vertice di Lione l'Italia uscirà con un ruolo di primo piano
non solo nel comparto navale civile, ma anche in quello militare. Infatti nell'accordo complessivo sarà prevista anche la costituzione di un "gruppo di lavoro" per definire il percorso che porterà all'integrazione a tutto campo anche nel settore militare. Il "gruppo di lavoro" presenterà queste proposte entro giugno 2018.

STRUTTURA DEL CAPITALE - La quota di Fincantieri sarà del 50%, quello dello Stato francese del 34,34%, Naval Group sarà al 10%, i dipendenti al 2% e un gruppo di aziende locali al 3,66%. Tuttavia, se il personale e le imprese locali decidessero di non partecipare, la quota di Naval Group salirebbe al 15,66%. Inoltre Parigi 'presterà' a Fincantieri l'1% che consente al gruppo italiano di detenere il controllo.

REGOLE SULLA QUOTA DELL'1% - Parigi potrà revocare il prestito solo a condizione di un inadempimento di Fincantieri rispetto agli impegni industriali presi e, in quel caso, il gruppo italiano potrà rivendere il 50% alla Francia. Tutto il processo avrà una durata di 12 anni, nel corso dei quali sono stati previsti specifici 'check-point' per verificare gli impegni: si tratta di finestre di tre mesi dopo due, cinque, otto e dodici anni. Tra gli elementi che verranno presi in considerazione, l'aderenza alle regole di governance, la conservazione della proprietà intellettuale e del know-how e il supporto allo sviluppo dei cantieri, il mantenimento dei posti di lavoro e dei subappalti, l'uguale trattamento all'interno del gruppo.

GOVERNANCE - Il cda sarà composto da otto membri: quattro (compresi presidente e amministratore delegato) saranno nominati da Fincantieri, due dallo Stato francese, uno da Naval Group e uno dai dipendenti. Il presidente avrà in mano il cosiddetto 'casting vote': si tratta del voto decisivo in caso di parità.

PROSSIMI PASSI - L'accordo dovrà essere formalizzato dall'assemblea di Stx e dal Share Purchase Agreement (Accordo di acquisto azioni) che verrà firmato nelle prossime settimane dopo la consultazione del Consiglio dei lavoratori.