porti e logistica

"Nel porto di Genova attività più a rischio della nostra"
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"Noi siamo a fine corsa. Se questa possibilità di delocalizzazione fallisce, pensiamo che non sia ragionevole economicamente mantenere a lungo l’attività di Superba a Genova”. 

Guido Ottolenghi
, presidente della Pir, società che gestisce i depositi della Superba a Pegli, manda un messaggio alle istituzioni e fa capire che ritiene quella del trasferimento sotto la lanterna, l’ultima strada percorribile per la ricollocazione degli impianti petrolchimici di Multedo.

Ottolenghi risponde a chi parla di rischi per la salute pubblica, in prossimità dell’abitato di Sampierdarena, affermando che nel Porto di Genova ci sono attività più pericolose: “La gestione del rischio dei nostri impianti è molto più accurata di quella di tutti gli altri impianti che ci sono in porto, degli impianti a rischio di incidente rilevante che sono già in porto, anche vicine alla lanterna. Capiamo che emotivamente è molto facile cavalcare l’idea del pericolo. Però paradossalmente le nostre attività sono caratterizzate da una probabilità di incidente molto più bassa delle altre attività”.

La prossima settimana Ottolenghi confida di ottenere risposte dall’Autorità Portuale, la richiesta al presidente Signorini è una: "Che prenda in considerazione l’istanza che abbiamo presentato per la concessione dell’ex carbonile dell’Enel, area in cui i depositi chimici di Multedo vorrebbero essere delocalizzati".

“Perché è stata scelta? In trent’anni – dice Ottolenghi - sono state studiate diverse soluzioni con le istituzioni che poi sono fallite. L’area Enel è stata identificata nel 2013, sono stati fatti passi formali. E ha il pregio di essere libera e ha la configurazione tecnica ideale per la nostra attività”.