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Cento uomini in più in via definitiva, di cui 40 agenti di polizia, 40 carabinieri e 20 guardie di finanza e due milioni di euro per il fondo speciale, investiti dalla Regione Liguria (un milione) dal Comune (500 mila euro) e dalla Provincia di Genova (500 mila). E' quanto prevede il Patto per la Sicurezza firmato in prefettura a Genova dal viceministro dell'Interno Marco Minniti, dal prefetto Giuseppe Romano, dai presidenti della Regione Liguria, Claudio Burlando, della Provincia, Alessandro Repetto e dal sindaco, Marta Vincenzi. Il patto, ha spiegato il viceministro, prevede anche la disponibilità ad impiegare a Genova la forza di intervento rapido, composta da 600 uomini (300 poliziotti e 300 carabinieri) per situazioni delicate o progetti specifici per il controllo del territorio. Il viceministro ha evidenziato come i patti per la sicurezza propongano una "piccola rivoluzione perché - ha spiegato - sono i territori a decidere e a suggerire dove possono essere ridislocate le forze dell'ordine". Tra i progetti che verranno sperimentati, il braccialetto elettronico per la sicurezza, il dispositivo che consentirà di localizzare le persone ritenute a rischio per le aggressioni o per eventuali soccorsi, mantenendo un collegamento costante con le centrali operative delle forze dell'ordine. "Se Genova riuscirà ad entrare entro luglio nella rete delle città wireless, il servizio avrà un costo contenuto e potrà partire la sperimentazione su vasta scala, altrimenti prenderà il via in modo ridotto. In autunno comunque si saprà qualcosa di più", ha detto il sindaco Marta Vincenzi. Genova, intanto, si propone come città pilota nell'adozione di questo sistema di costante controllo delle persone esposte a maggiori rischi. "E' un progetto che mette insieme sicurezza, tecnologia e innovazione - ha aggiunto Vincenzi - e che vuole mettere a frutto anche le competenze di aziende genovesi attive nel campo dell' hi-tech".