cronaca

Nella città metropolitana di Genova interessati 21 Comuni
1 minuto e 5 secondi di lettura
I nuovi criteri restrittivi, imposti dal Ministero degli interni e dall’Anticorruzione, nei bandi per l’accoglienza dei migranti rischiano di scoraggiare le cooperative a candidarsi, perché incapaci di far fronte ai vincoli introdotti e perché si riducono i margini di guadagno. Il tema riguarda 700 migranti in 21 Comuni della città metropolitana di Genova che non hanno aderito allo Sprar, il sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati.
 
"Ad esempio - spiega Pierluigi Vinai, segretario Anci Liguria - si chiedono immobili con determinate caratteristiche, assistenza socio sanitaria in modo congruo, erogazione dei pasti e servizio lavanderia erogati dal soggetto gestore, posto medico 24 ore su 24 ecc. Insomma, dovrebbe migliorare la qualità dell'accoglienza dei migranti". Fra poche ore verranno aperte le buste e si saprà dove, chi e come si è candidato ad ospitare i migranti.

Ma c’è un’altra novità, che crea un precedente importante. Il sindaco di Palazzago, in Provincia di Bergamo, ha fatto un’ordinanza in cui impne a chi intende affittare appartamenti a migranti o cooperative, di comunicarlo preventivamente, perché il primo cittadino possa garantire sicurezza igienico sanitaria e non solo. Un modo, legale, per stringere le maglie dell’accoglienza nel proprio territorio.