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L'ex ministro potrebbe candidarsi a sindaco di Imperia
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Alla Spezia Lorenzo Forcieri ha fatto perdere il Pd. A Imperia l'ex ministro Claudio Scajola, alle comunali del prossimo anno, farà perdere il centrodestra? Volendo stare alla logica degli estremi che si toccano, è quanto potrebbe accadere. Ma l'equazione politica sarebbe sbagliata, perché la storia di Scajola è molto diversa.


Certo, sempre di regolamento di conti interni a un partito si tratta - a levante era il Pd, a ponente è Forza Italia - ma per il resto la lettura fa fatta con una lente di ingrandimento che eviti una visione sfuocata. Il Secolo XIX scrive che Scajola senior potrebbe candidarsi come sindaco di Imperia e ne raccoglie anche la conferma: "Ci sto pensando, entro l'autunno deciderò".


Per l'ex ministro - prima titolare dell'Intero e poi delle Attività produttive, a lungo potentissimo boss dei berlusconiani - tornare sul principale scranno comunale imperiese sarebbe la chiusura del cerchio: da lì cominciò la sua avventura, anche se all'epoca era ancora un rampollo della Dc, e lì vorrebbe finirla. Oggi ha 70 anni, chiuderebbe il mandato a 75. Un vero canto del cigno.


Il percorso che nelle sue intenzioni dovrebbe rilanciarlo, però, è irto di difficoltà. Quella maggiore è che in Liguria sta spopolando il cosiddetto "modello Toti", cioè un centrodestra unito in ogni sua componente. Giovanni Toti è lo stesso che ai tempi delle europee si mise di traverso alla candidatura di Scajola: "Pesa troppo la vicenda della casa al Colosseo" sentenziò l'allora ascoltato luogotenente di Silvio Berlusconi.


Oggi Scajola si toglie un primo sassolino: "Modello Toti? Casomai modello Berlusconi, fin dal 1994". Che fra i due non scorrano fiumi di simpatia è noto. Ed è noto che in questo rapporto burrascoso si innesta anche una componente familiare:  Scajola junior, cioè Marco, assessore regionale all'urbanistica, è infatti un "totiano" di ferro e da tempo ha scaricato l'ingombrante zio. Peraltro ormai ripagato della stessa moneta: "Qualche consiglio gliel'ho dato, ora si arrangi".


In questo avvio di scaramucce con vista amministrative 2018, ciò che conta, però, è quel richiamo di Claudio Scajola al "modello Berlusconi". Toti viene dato sempre più distante dall'ex Cavaliere, tanto più adesso che l'ex premier, in barba ai suoi ottant'anni, sta realizzando una nuova discesa in campo. Al contrario, Scajola senior ha re-intensificato i rapporti mai interrotti con Gianni Letta e Fedele Confalonieri (ascoltati sisma componente aziendale Fininvest) e ne sta cucendo uno nuovo di zecca con Berlusconi stesso. Insomma, il pericolo che in Forza Italia da qui ai prossimi mesi si contino "morti e feriti" (politicamente parlando) è tutt'altro che remoto.


Essendo note le aspirazioni di Toti alla successione, ma anche le riserve di Berlusconi nei suoi confronti - e verso la Lega targata Matteo Salvini - l'iniziativa di Claudio Scajola appare più di una semplice suggestione. Soprattutto se decrittata in filigrana con l'idea di fermare l'ascesa del governatore ligure, che dopo Savona, Spezia e in particolare Genova vorrebbe aggiungere la quarta perla alla sua collana di successi.


Scajola senior ri-candidato sindaco a Imperia, insomma, potrebbe mandarlo Berlusconi. Ma se anche così non dovesse accadere, l'ex ministro mostra di pensare alla,possibilità di tirare dritto comunque. Osserva infatti: "A Palermo Leoluca Orlando ha vinto senza il sostegno del Partito democratico". Come a dire: qui, io potrei fare lo stesso. Anche se un suo fedelissimo si lascia scappare una domanda che è tutta un programma: "Passeranno mesi prima di arrivare al voto, siamo così certi che il pallino di Forza Italia, del partito intendo, in Liguria lo avrà in mano ancora Toti"?