cronaca

A settembre il processo per Sanguineti e Mondello
54 secondi di lettura
Prima condanna nell'ambito del processo sulle presunte infiltrazioni della 'ndrangheta nel comune di Lavagna. Il giudice per l'udienza preliminare Nadia Bolelli ha condannato a 14 anni e 8 mesi Antonio Rodà, uno dei presunti boss del levante. Il pubblico ministero Alberto Lari aveva chiesto la condanna a 15 anni.

A settembre inizierà invece il processo a carico delle altre 22 persone che hanno scelto il rito ordinario e che erano state rinviate a giudizio lo scorso fine giugno. L'indagine della squadra mobile di Genova e dello Sco, coordinata dal sostituto procuratore Lari, aveva portato un anno fa all'arresto fra gli altri dell'ex sindaco di Lavagna Giuseppe Sanguineti, dell'ex parlamentare Gabriella Mondello, oltre ai presunti boss del clan Casile-Roda' di Condofuri (Paolo, Antonio e Francesco Nucera e Francesco Antonio e Antonio Rodà).

Antonio Rodà è accusato del reato di associazione di tipo mafioso oltre che di spaccio di sostanze stupefacenti. Secondo l'accusa, Mondello avrebbe fatto ottenere l'appoggio elettorale al sindaco Sanguineti dai presunti boss di Lavagna in cambio di favori per la gestione dei rifiuti e per gli ombrellonai abusivi del lungomare di Lavagna.