cronaca

"Diffioltà a conciliare gli incarichi" la motivazione del passo indietro
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 Paola Girdinio, nominata nella lista presentata dalla famiglia Malacalza, consigliere di amministrazione e membro del comitato nomine di Banca Carige, si è dimessa con effetto immediato. La motivazione ufficiale della scelta è la "sopravvenuta difficoltà di conciliare tale incarico con gli altri compiti istituzionali e professionali" informa una nota della Banca.


Paola Girdinio fa parte anche del consiglio di amministrazione di Enel. Nella lettera di dimissioni si parla di un impegno sempre più gravoso nei confronti della banca, ma potrebbero aver pesato anche le preoccupazioni e le incertezze a due giorni dalla riunione del cda convocato venerdì prossimo per discutere la richiesta di sfiducia all'amministratore delegato Guido Bastianini, presentata dal vicepresidente e principale azionista, Vittorio Malacalza, che detiene con la Malacalza Investimenti il 17,58% della banca.

Non si tratta comunque del primo amministratore che esce dal cda. Poche settimane fa, il 17 maggio si era dimessa Elisabetta Rubini, per "accresciuti impegni professionali" come aveva comunicato la banca. Entrata con la lista dell'azionista di maggioranza, non è ancora stata sostituita. In tempi più remoti, l'anno scorso, si erano dimessi, per altri incarichi professionali, altri due consiglieri sempre espressione di Malacalza: Beniamino Anselmi e Giampaolo Provaggi, sostituiti da Giuseppe Pericu e Massimo Pezzolo.

Lo strappo deciso da Malacalza, pronto a lasciare i suoi incarichi se la sfiducia all'ad non sarà votata a larga maggioranza, ha creato un clima di incertezza dentro e fuori la banca e all'interno della stessa compagine della "squadra" dei consiglieri chiamati dall'imprenditore, nove che scendono a sette considerando che uno è Bastianini e un altro la Girdinio che venerdì non ci sarà già più, su 14. Altri 3 fanno capo alla compagine Spinelli-Volpi, uno ad Assogestioni e uno alla Coop Liguria. La maggioranza dei consiglieri di Malacalza, quindi non è più così schiacciante ed è difficile capire che cosa succederà dopodomani.

La preoccupazione per la rottura Malacalza - Bastianini resta alta in un momento così delicato per la banca, alle prese con l'aumento di capitale e la cessione dei crediti deteriorati. Al di là delle ragioni di merito sostenute da Malacalza che ha dichiarato di essersi mosso solo per il bene di Carige, spingendo su tempi ed efficacia delle misure di rilancio, per qualcuno non è facile cambiare in corsa l'amministratore delegato. Nel pomeriggio Bastianini e Malacalza hanno partecipato ad un convegno sui riflessi della spesa pubblica sulla gestione del debito e sull'economia reale, organizzato dalla banca. Tra i due distanza e freddezza.