Giù un altro ostacolo per il Nodo Ferroviario di Genova, in attesa che ripartano i lavori già in ritardo di cinque anni. Comune, Regione e Rfi hanno siglato l’intesa per acquisire e demolire l’edificio di via Ferri 10, a Fegino di fianco alla caserma dei Carabinieri, un passo che permetterà di aprire il bando di gara per realizzare il tratto finale del bypass riservato ai treni a lunga percorrenza. Alla firma in Regione erano presenti l’assessore regionale alle infrastrutture Giacomo Giampedrone, il vicesindaco di Genova Stefano Bernini e il responsabile del progetto Mariano Cocchetti. L’edificio, che nel progetto iniziale approvato dal Cipe non risultava da demolire, ospita quattro abitazioni e un’attività commerciale. Quest’ultima, oltre all’indennizzo riconosciuto per legge, si è vista attribuire un’ulteriore somma grazie all’intervento della Regione nell’ambito del Pris (programma regionale di intervento strategico). “Per la prima volta abbiamo diversificato l’indennizzo tra abitazioni e attività produttive con una cifra proporzionata al fatturato dell’anno precedente – spiega Giampedrone – È un esempio di collaborazione istituzionale che corregge il tiro su qualcosa che aveva dimenticato le persone”.
Via libera dunque al bando di gara per la costruzione del viadotto che dovrà collegare la galleria a monte con il tracciato di Sampierdarena, come ha ricordato il vicesindaco Bernini. Per Cocchetti si tratta di “un altro tassello che consente di proseguire col progetto”, e annuncia che Rfi sta “rimettendo in gara diversi lavori”, come il tratto a servizio del porto di Voltri per cui è già partita la procedura, dopo la rescissione del contratto col consorzio Eureca. Si prevede di terminare a dicembre 2021, “se non ci saranno altri intoppi”, mentre i costi rimarranno quelli preventivati, 640 milioni.
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