cronaca

Sottoscritta la carta del partnerariato
2 minuti e 26 secondi di lettura
 Anche La Spezia, città portuale, entra di diritto nel Santuario dei Cetacei. Il Comune della Spezia ha infatti sottoscritto la Carta di Partenariato del Santuario dei Cetacei  dopo l’adesione del Consiglio Comunale e l’approvazione del Ministero dell’Ambiente. Il Santuario dei cetacei è nato come accordo intergovernativo 1999  tra  tre stati (Italia, Francia e Principato di Monaco), è diventato operativo dal 2002 e quest'anno compie 15 anni. Comprende 87.500 kilometri quadrati di mare, 2.022 kilometri di costa, 241 comuni e 8 specie di cetacei.


“L’area della Spezia è fortemente antropizzata e, a carattere generale, l’80%  dell'inquinamento marino è di origine terrestre, – ha spiegato Costanza Favilli, Vicesegretario esecutivo del Segretariato permanente dell’Accordo Pelagos, – ma questa firma impegnerà il Comune a svolgere campagne di sensibilizzazione e dare notizia di informazione in caso di spiaggiamento. La Spezia dovrà informare sull’inquinamento marino generato dalle plastiche e dalla chimica, sul pericoli derivati dall’inquinamento acustico, un elemento che può diventare letale per i cetacei e causare problemi riproduttivi e di disorientamento, oltre la perdita dell’udito”.

“Il Mediterraneo è il  mare più antropizzato del mondo, comprende meno dell'1% delle acque del pianeta e è solcato dal 15% di trasporti con merci pericolose  – ha aggiunto Silvia Velo sottosegretario del Ministero dell'Ambiente.  - Danneggiare questa risorsa significa danneggiare noi stessi e la nostra economia. Il santuario Pelagos è uno degli accordi di partenariato attivi, non ha elementi coercitivi e non esistono sanzioni per chi sottoscrive gli accordi e non li rispetta ma la mission è di diffondere informazioni e comportamenti virtuosi, come già oggi stiamo svolgendo L'Italia arriva al 20 per cento per aree marine tutelate e per metà il merito è proprio dell'area del santuario".

“Sulla terra gli amministratori intervengono contro le riduzioni clima alteranti. Sul mare è più difficile c'è da svolgere un particolare lavoro di sinergia essendoci diversi interessi soprattutto economici legati alla portualità” ha commentato Laura Ruocco, Assessore alla Sostenibilità ambientale del Comune della Spezia.

“Questa Carta è un impegno etico morale per la tutela di specchi di mare, – ha commentato il Sindaco Federici, – un gesto d’assunzione di responsabilità per il futuro in un contesto complesso di una città di mare. Nonostante le tutte attività economiche e portuali abbiamo una famiglia di delfini nel porto e abbiamo la responsabilità  per il futuro di avere un comportamento rigoroso in linea con le politiche Smart che abbiamo promosso con La Spezia 20.20. Abbiamo lavorato per migliorare la condizione del nostro mare, siamo arrivati collegato del  95% degli allacci fognari che scaricano sulla passeggiata Morin e abbiamo approvato un Piano Urbanistico Comunale attento e severo, tutto questo è parte di una grande sensibilità su questi temi".