cronaca

A Primocanale le testimonianze di chi lavora in Scandinavia
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Gli occhi dell'attentato che fa ripiombare l'Europa nel dramma e nella preoccupazione con gli occhi dei liguri in trasferta a Stoccolma. Lara Pindemonte è una giovane laureata dipendente di un'azienda genovese impegnata nella capitale svedese.

A Primocanale racconta l'ansia di una citta sotto shock: "Siamo rimasti attoniti, sia noi che gli svedesi. Stoccolma ci è sempre sembrata una città molto tranquilla seppur con un alto tasso di immigrazione, ma non avremmo mai pensato che potesse essere colpita da un attentato. Abbiamo sempre girato per la città senza mai preoccuparci di evitare le zone centrali o turistiche, ritenendo  che altre capitali fossero obiettivi  più sensibili. La via in cui si é schiantato il camion é una delle principali. E' quasi totalmente pedonale e sempre piena di turisti e svedesi che passeggiano e girano nei negozi. In questa via si trovano molte catene, ristoranti e negozi turistici. Qui al sabato quasi non si riesce a camminare anche se oggi sarà forzatamente diverso".

La ragazza residente nell'entroterra genovese racconta poi come viene vissuto un simile episodio dalla comunità locale: "Per lo stile di vita del posto, un attentato del genere alle 15 del venerdì pomeriggio va a colpire la comunità nel momento in cui cominciano a godersi il fine settimana e oltretutto ieri era una bella giornata di sole per cui era piacevole passeggiare. Nel nostro ufficio eravamo 3 genovesi, i colleghi svedesi ci hanno informato praticamente subito di quanto successo anche se ovviamente all'inizio le informazioni erano poche, e abbiamo incominciato a sentire i notiziari locali. Sono stati bloccati quasi subito tutti i trasporti pubblici e in breve tempo siamo stati contattati dalla Farnesina che ha verificato stessimo tutti bene. Sono poi arrivate le notizie di spari. Le direttive arrivate dai responsabili aziendali sono state di aspettare ad uscire per essere sicuri che non ci fossero problemi a camminare per le strade.
Io sono riuscita ad arrivare in aeroporto grazie al servizio fornito da Uber anche se sono riuscita a contattarli con difficoltà e ho dovuto aspettare un'ora, prima che arrivasse l'auto. Alcuni taxi ancora in servizio si rifiutavano di andare in aeroporto perché poi ci avrebbero messo 3 ore a rientrare in quanto tutto il traffico in città era bloccato.
In aeroporto non c'era nessun particolare controllo o presenza incrementata di polizia e simili".

Tra le persone presenti nelle vicinanze della zona di Stoccolma scenario dell'attentato anche un ristoratore originario di San Terenzo, nello spezzino. "Eravamo all'interno del ristorante a lavorare – sottolinea Davide Cuomo - quando abbiamo visto prima della gente correre avanti e indietro e poi delle persone distese a terra. A quel punto Siamo usciti per carcare di prestare un primo soccorso senza accorgerci di cosa era realmente successo. Appena abbiamo girato l'angolo abbiamo visto il caos più totale. Nel giro di dieci minti si sono attivati tutti i mezzi di soccorso e la polizia ci ha fatto rienterare per sicurezza all'interno del ristorante. Posso dire di essere di essere stato veramente molto fortunato, poco dopo sarei dovuto uscire da lavoro e passare proprio davanti al luogo dell'attentato".

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