cronaca

Simone Furfaro è accusato di favoreggiamento e omessa denuncia
1 minuto e 18 secondi di lettura
 Il giudice Marco Panicucci ha ritenuto ammissibile l'istanza di messa alla prova presentata da Simone Furfaro, l'autista dell'Amt accusato di favoreggiamento e omessa denuncia per il pestaggio del barista Marzio Narcisi di 45 anni avvenuto su un bus in piazza Caricamento il 14 luglio 2015 da parte di alcuni ragazzi. Il giudice ha poi rinviato l'udienza al 18 settembre per l'esame del programma di trattamento redatto dall'Ufficio per l'esecuzione penale esterna (Uepe).


Furfaro, 35 anni, era in aula e il suo difensore Luca Ciurlo ha consegnato all'avvocato Umberto Pruzzo per la parte civile, una lettera di rincrescimento per quanto accaduto al barista e un'offerta volontaria di mille euro per la riabilitazione. In proposito l'avvocato Ciurlo ha spiegato: "Non c'è lettera di scusa né offerta di risarcimento perché, a mio parere, non dobbiamo scusarci con il barista né risarcirgli il danno da altri provocato".

L'avvocato Pruzzo che rappresenta il barista rimasto invalido al 75% e la sua convivente, ha detto: "Abbiamo preso atto dell'offerta di mille euro non potendo fare diversamente ma non la consideriamo come ipotesi risarcitoria anche perché abbiamo dato corso alla richiesta di risarcimento in sede civile nei confronti dell'Amt come responsabile del dipendente Furfaro".


Per quell'episodio due giovani, Lorenzo Giuliani e Federico Burlando, nel gennaio scorso sono stati condannati a 4 anni e 4 mesi ciascuno con rito abbreviato per lesioni personali gravi. Il gup ha anche disposto una provvisionale di 40 mila euro ciascuno. Assolte per non aver commesso il fatto le due ragazze accusate dello stesso reato. Di un quinto giovane si occupa il tribunale dei minori.