Per due anni si sono appropriati di oltre 30 mila euro dell'anziana di cui erano amministratori di sostegno coinvolgendo anche una farmacista che attestava la vendita di farmaci in realtà mai avvenuta. Per questo il gup Claudio Siclari ha condannato i tre rispettivamente a 3 anni e 4 mesi e due anni e otto. L'accusa per tutti è di peculato. I fatti risalgono al periodo compreso tra il 2012 e il 2014, tra Sestri Ponente e Lavagna. In un primo momento viene nominato amministratore il nipote dell'anziana (assistita dall'avvocato Barbara Bocca). L'uomo però inizia a prelevare soldi dal conto della parente e il giudice decide di cambiarlo.
Al suo posto viene nominata la suocera dell'uomo che però mantiene lo stesso comportamento scorretto. In più si fa aiutare dalla figlia farmacista (a Lavagna), compagna del nipote dell'anziana, certificando la vendita di farmaci per 25 mila euro, medicinali in realtà di cui la donna non aveva bisogno e che non erano stati prescritti da nessun medico. Gli altri parenti dell'anziana si accorgono dell'ammanco dal conto corrente della vittima, oltre 30 mila euro, e presentano una denuncia in procura. Il pm Gabriella Dotto indaga i tre per peculato.
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