
"Questa chirurgia prevede una accurata resezione del tumore osseo o delle parti molli con rispetto di margini ampi e liberi da malattia, ma nel contempo si prefigge di salvare gli arti e per questa ragione le amputazioni vengono riservate solo a casi estremi - spiega la dottoressa Maria Beatrice Michelis -. Si cerca sempre di permettere ai piccoli pazienti di riprendere al più presto a deambulare, a frequentare la scuola, a giocare per un inserimento il più precoce possibile nelle attività di ogni giorno, pur continuando il difficile percorso di chemio e radioterapia"
IL COMMENTO
Il bicchiere mezzo pieno della scuola senza cellulari. E all'intervallo, spunta una "cirulla"
Matte non c’è più, smettiamola di chiamarle tragedie