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Dopo lo 0-5 dall'Atalanta: "Mandorlini ok, la squadra si svegli o va in ritiro"
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 “Io non sono un ‘figlio di…’. Se venderò il Genoa lo lascerò senza debiti. La contestazione? Inaccettabile, non tollero insulti alla mia famiglia. Questo mondo ultras deve sparire". Il presidente del Genoa, Enrico Preziosi, risponde così dopo l’ennesima giornata buia per la squadra, sconfitta per 0-5 dall’Atalanta al Ferraris. Fischi e offese dagli spalti, con la Gradinata Nord che ha voltato le spalle al campo nel corso del secondo tempo e ha esposto uno striscione con la scritta “Il Genoa è dei genoani”.

Il presidente se la prende anzitutto con la squadra: “Ho parlato con loro, non si può andare avanti così, hanno una settimana per svegliarsi. Se no vanno in ritiro per due mesi”. Fiducia a Mandorlini nonostante la pesantissima sconfitta: lo stesso risultato, in trasferta a Pescara, costò la panchina a Ivan Juric.

“I tifosi vogliono che venda? Vedrò di accontentarli. Buona fortuna a chi verrà”, ha detto il patron rossoblù. E sui discussi 70 milioni di debiti con Banca Carige taglia corto: “Queste cose non esistono. Io non ho danneggiato nessuno Se verrà qualcuno di serio venderò, ma venderò senza debiti”.

Quindi si sfoga: “Non sono un ‘figlio di…’, lo saranno loro. Sono maleducati e incivili. A Genova nessuno mi ha mai aiutato. Facciamo fatica pure a trovare uno sponsor”. Parole dure contro i tifosi: “Questo mondo di ultras deve sparire dalla serie A. Fanno tanto casino ma poi qualcuno mi chiama di nascosto sul telefonino”. Aggiunge: “La contestazione è vergognosa e volgare. Sono tutti pazzi. Siamo salvi da 15 giornate, in altre società che stanno peggio una cosa così non esiste, è inaccettabile. Devo preservare la dignità di mio figlio”.