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Difesa meno battuta ma in avanti le punte non fanno gol da tempo
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Mandorlini ha dato una sistemata alla difesa, tre gol subiti in 4 partite, ma ora deve affrontare la sterilità del suo Genoa. Fin qui infatti segnate tre reti, due di Ntcham, una di Hiljemark. Il tecnico rossoblù subentrato a Juric dopo il 5-0 subito a Pescara comprensibilmente ha pensato di blindare una retroguardia che negli ultimi mesi da cassaforte di inizio stagione si era trasformata in banda del buco.

Il suo ragionamento non fa una piega e infatti si è subito visto un atteggiamento molto raccolto con undici giocatori sotto palla ad aspettare gli avversari, rischiando il minimo sulle ripartenze. L’altra faccia della medaglia però è costituita dal fatto che il Genoa ora fatica persino a trovare dei varchi per tirare in porta: l’ultimo match col Milan è stato lo spot del “voglio ma non posso”.

Alla ripresa del campionato arriva l’Atalanta che è in forma e ha giocatori in stato di grazia come Gomez, ma praticamente tutta la squadra di Gasperini va cento all’ora, a parte il capitombolo roboante con l’Inter. Pensare di affrontare l’Atalanta così, è pericoloso.

Per questo Mandorlini cerca il recupero di Veloso per dare ordine al centrocampo e innescare gli attaccanti che sono a secco da 634 minuti, quando Simeone siglò dal dischetto il pareggio con la Fiorentina. Poi le sconfitte a zero con Napoli, Sassuolo e Pescara e i piccoli acuti dai centrocampisti già descritti. 

Da Pinilla a Lazovic, da Palladino, Pandev e Simeone ora tocca a loro. Mandorlini ha già un contratto per il prossimo anno, ma il Genoa si guarda attorno e per la conferma serve qualcosa di più tanto che radiomercato accosta ai rossoblù Bucchi ora mister del Perugia.