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Presenti il ministro Galletti e il sindaco Federici
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 Si è aperta alla Spezia, con il convegno "Adattamento al cambiamento climatico e transizione verso l'economia circolare", la settimana dedicata alla Smart City organizzata dal Comune in collaborazione con Enea ed Anci. Sino al 25 febbraio la città sarà al centro di dibattiti, laboratori, escursioni per lanciare la "sfida al cambiamento climatico".



Al convegno anche il ministro dell'Ambiente Luca Galletti. "È cambiato negli ultimi anni l'approccio ai problemi ambientali da parte di tutti i Paesi del mondo. I temi ambientali sono diventati driver delle politiche, anche per lo sviluppo economico. Chi capisce questo sarà più competitivo in questa rivoluzione 4.0. Siamo dentro ad un passaggio epocale. L'economia circolare sarà la nuova economia del XXl secolo".

Molti gli interventi sul tema della smart city e dei nuovi modelli di sviluppo, introdotti dal sindaco della Spezia Massimo Federici. "Al centro c'è il ruolo delle città, non solo dal punto di vista ambientale, ma anche per l'economia e il capitale umano. Spezia ha una storia fatta anche di pagine dolorose, dalla discarica di Pitelli alla centrale a carbone. Oggi possiamo cogliere le occasioni economiche che questo cambiamento epocale può offrire".

L'assessore comunale alla Sostenibilità Laura Ruocco ha ricordato che con le recenti alluvioni "il nostro territorio ha già subito i danni della mutazione climatica. Dal 2008 al 2012 abbiamo messo insieme molti progetti, confluiti poi nell'idea di smart city 20.20".


La Spezia ha puntato sullo stop al consumo del suolo in collina, il recupero degli incolti, la raccolta differenziata (56%), il risparmio in termini di Co2 (13%) e di consumo energetico (34%). E poi mobilità sostenibile, 34 edifici pubblici efficientati, il piano di elettrificazione del porto. "Le industrie che investono in tecnologie green sono le più forti sui mercati e creano buona occupazione. Arriveranno finanziamenti sull'industria 4.0", ha rimarcato la Ruocco.

"Occorre lavorare per tenere bassa la temperatura del pianeta - ha detto Andrea Barbabella direttore scientifico della Fondazione Sviluppo sostenibile - la maggior parte dei combustibili fossili dovrà rimanere sottoterra nei prossimi anni. La Cina è diventato il primo investitore in fonti rinnovabili. Ciò lo si percepisce anche nell'ambiente: tra il 2014 e il 2015 per la prima volta in 30 anni le emissioni di gas serra hanno rallentato. L'Italia, sulle emissioni di climalteranti, è l'unico Paese europeo che ha performance migliori di come viene percepito".