
E' il materiale sequestrato nelle celle del carcere genovese Marassi dalla Polizia Penitenziaria nel corso di un'operazione all'interno di due sezioni, la seconda e la sesta, dell'istituto di pena.
"E' il segnale tangibile di come negli appartenenti al Corpo non cali mai l’attenzione e la dedizione al sacrificio - ha dichiarato Fabio Pagani segretario UIL Penitenziari della Liguria – tuttavia l’episodio è anche un segnale di un’altra grave problematica : gli istituti italiani non sono assolutamente adeguati e pront, sia per la tipologia arcaica delle strutture sia per la scarsità delle risorse umane e tecnologiche.
L'apertura dei detenuti, fatta tanto per far vedere qualcosa all'Europa, se non sarà supportata da un’urgente riforma complessiva del sistema di esecuzione penale sarà nociva per la collettività e per i detenuti stessi, che subiranno le nefaste dinamiche della malavita negli spazi aperti del carcere".
"Auspichiamo pertanto – ha concluso Pagani in una nota – che il Ministro ed il Governo diano concretezza agli impegni assunti e proseguano compiutamente nell'attività riformatrice che non può fare a meno dello stanziamento di risorse economiche adeguate ed appositamente finalizzate, altrimenti saranno solo palliativi".
IL COMMENTO
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