cronaca

Anche Tirreno Bianchi dei Comunisti non disdegnava
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 L'esponente dei Comunisti Italiani, Tirreno Bianchi, non disdegnava ostriche, champagne e aragoste, ma c'era chi si faceva rimborsare i fiori e le creme anticellulite per le mogli. Sono alcune delle spese pazze che gli ex consiglieri della Regione Liguria si sono fatti rimborsare dal Consiglio, giustificandole come spese istituzionali, durante il periodo compreso tra il 2008 e il 2010.

Sono 13 i politici per i quali il pm Massimo Terrile ha chiesto nei giorni scorsi il rinvio a giudizio. Nelle 300 pagine di richiesta vengono elencate le spese degli allora consiglieri, con cifre che vanno dai 10 mila euro fino a oltre 100 mila. E allora ecco che spunta la crema anticellulite comprata (forse per la moglie) da Luigi Patrone (gruppo Italia di Mezzo), i surgelati recapitati a casa, giocattoli, pane, frutta e verdure e carne e il soggiorno alle terme di Chianciano.

Poi ci sono i 16 chili di salatini, mezzo chilo di cioccolatini, cinque chili di parmigiano reggiano di Giovanni Macchivello (del gruppo Per la Liguria Sandro Biasotti), o i salatini dell'attuale presidente del Consiglio regionale Francesco Bruzzone (Lega). I fiori per il compleanno della moglie di Matteo Marcenaro (Udc).

L'inchiesta era nata dalle segnalazioni della Corte dei conti che aveva riscontrato le irregolarità contabili nei bilanci presentati dai partiti sia di centrodestra che di centrosinistra. Se venissero condannati, ai politici verrebbe applicata la legge Severino e non potrebbero ricandidarsi.