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Ennesimo attacco della tifoseria violenta
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Follia degli ultrà a Pescara. Nella notte incendiate le due auto del presidente del Pescara Calcio, Daniele Sebastiani. Pochi dubbi sull’origine dolosa visto che il massimo dirigente biancoazzurro era già stato fatto oggetto di minacce con tanto di scritte sui muri dello stadio Adriatico.

La polizia indaga, ma il mondo del calcio s’interroga su un episodio gravissimo, l’ennesimo. È piena la cronaca degli ultimi anni di attacchi violenti contro i presidenti. Anche a Genova non sono mancati episodi inquietanti ai danni per esempio di Gianni Scerni quando dirigeva il Genoa, ma un po’ tutti i recenti presidenti rossoblucerchiati sono finiti in qualche modo nel mirino dell’ala più oltranzista della tifoseria.

Enrico Preziosi, patron del Genoa, ha dichiarato che per il clima che si sta creando attorno ai rossoblù ha deciso di non venire più allo stadio Ferraris. Sebastiani del Pescara dal canto suo, dopo quanto subito, ha già fatto sapere che a giugno lascerà il calcio. La lega di Serie A e quella di serie B hanno espresso con forza, in un comunicato, la piena solidarietà a Sebastiani.

Il Pescara sta retrocedendo in serie B ma nulla giustifica un attentato di queste proporzioni. Mentre le forze dell’ordine stanno indagando per assicurare alla giustizia gli autori dell’atto criminale, il calcio s’interroga su che fine farà lo sport più seguito in Italia di fronte a stadi vuoti e fatturato in forte calo anche per colpa della violenza che se all’interno degli impianti è diminuita, fuori dai recinti è invece aumentata. Insomma la follia si è solo spostata di qualche centinaio di metri.