cronaca

Nel corso di una telefonata al presidente Pena Nieto
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Donald Trump ha minacciato il presidente messicano Enrique Pena Nieto di inviare le truppe americane se il suo governo non fermerà quelli che ha definito i 'bad hombres'. E' quanto emerge da una trascrizione - ottenuta dalla Associated Press - della telefonata tra i due leader venerdì scorso, all'indomani del decreto della Casa Bianca per la costruzione del muro tra gli Usa e il Messico.

"Avete un sacco di 'bad hombres' (persone cattive) laggiù", avrebbe detto Trump, aggiungendo: "Non state facendo abbastanza per fermarli. Penso che i vostri soldati abbiano paura. I nostri no, potrei inviarli laggiu'". Dalla Casa Bianca nessun commento. Il ministero degli Esteri messicano ha smentito il contenuto della telefonata: "Assoluta falsità", Trump e Pena Nieto "sono giunti all'accordo di continuare a lavorare e che gli staff dei due paesi continueranno ad incontrarsi per giungere ad un'intesa positiva".

Non solo il presidente messicano Enrique Pena Nieto. Donald Trump - secondo quanto il Washington Post - ha 'strapazzato' al telefono anche l'alleato australiano Malcolm Turnbull, accusandolo di voler esportare negli Stati Uniti terroristi, come gli attentatori della maratona di Boston. Secondo il racconto fatto al Post da una fonte dell'amministrazione, Trump ha reagito alla posizione di Turnbull che ha chiesto alla Casa Bianca di rispettare l'accordo secondo cui gli Usa dovrebbero accogliere 1.250 rifugiati al momento nelle carceri australiane. "E' la peggiore intesa di sempre", avrebbe tagliato corto Trump, definendo la telefonata col premier australiano "di gran lunga la peggiore della giornata", e troncandola bruscamente dopo 25 minuti sui 60 previsti.

Turnbull ha detto che i rapporti tra Australia e Stati Uniti restano "molto forti", ma ha rifiutato di commentare l'eventuale interruzione brusca della telefonata. "E bene che queste cose, queste conversazioni, siano condotte in modo chiaro, franco e in privato", ha detto Turnbull ai giornalisti.

Violente proteste sono esplose nel campus dell'Universita' di Berkeley, in California, dove era previsto l'intervento di Milos Yiannopulos, personaggio dell'estrema destra che collabora con Breitbart, il website del consigliere strategico di Donald Trump, Steve Bannon. L'evento è stato annullato, ma nonostante cio' sono proseguiti tafferugli tra studenti e polizia. Il campus è stato messo in lockdown.