Una mappa delle industrie più a rischio incidenti rilevanti della provincia di Genova per garantire ai cittadini la massima trasparenza e permettere loro di fornire osservazioni sui piani di emergenze esterne in caso di disastri che possono prevedere l'evacuazione della zona. Se ne è parlato oggi in prefettura a Genova nel corso di un incontro col prefetto Fiamma Spena a cui hanno preso parte numerosi amministratori dei comuni interessati.La lista delle aziende più pericolose è stata stilata sulla base del decreto ministeriale del 29 settembre 2016, che impone la predisposizione dei piani di emergenza esterna delle industrie maggiormente a rischio di incidenti rilevanti.
Nella mappa, pubblicata sul sito della prefettura di Genova, ci sono 14 aziende divise in due gruppi: nel primo ci sono le 4 ditte su cui ancora i cittadini possono presentare osservazioni sul piano di sicurezza. Sono Iplom di Busalla, Sigemi (deposito di olii) di San Quirico, A-Esse Spa (fabbrica ossidi di Zinco) di Carasco e il deposito del porto Petrolio di Multedo.
Nell'altra lista altre 10 attività a rischio in cui però i cittadini non possono più suggerire modifiche ai piani di emergenze perchè è scaduto il tempo utile per farlo. Le ditte sono: La Superba (deposito petroli) di Multedo di Pegli, Silomar (liquidi ed affini) di ponte Etiopia; Petrolig di calata Stefano Canzio, in porto; Eni Porto di Calata Sanità, sempre in porto, Carmagnani di via dei Reggio, a Pegli; il deposito Iplom di Fegino.
Concludono la lista le ultime quattro attività ritenute meno a rischio rispetto alle altre per minore quantitativo di prodotti stoccati: Tecnomine Sas Consulenze Demolizioni e vendita di via Rollino, a Sestri Ponente; Getoil di calata Giaccone, nel porto Genova; Autogas Nord (gas e liquefatti) di Cogoleto e la ditta Aoc (trattamenti e recupero di rifiuti liquidi) di calata olii minerali, sempre nel porto di Genova.
8° C
LIVE
IL COMMENTO
-
Luigi Leone
Lunedì 22 Dicembre 2025
-
Mario Paternostro
Domenica 21 Dicembre 2025
leggi tutti i commentiBimbi curati fuori sede (anche al Gaslini), quando la politica è vicina alle famiglie
Addio cartiere, Sos edicole, evviva i libri, ma salviamoli dalla pioggia in Galleria