Per questo la procura generale e le procure circondariali del distretto ligure hanno siglato un protocollo organizzativo in materia di indagini contro il terrorismo. Lo ha ricordato il presidente della corte d'appello Maria Teresa Bonavia durante l'inaugurazione dell'anno giudiziario. Il protocollo "prevede la segnalazione da parte delle procure circondariali alla Procura Antiterrorismo di reati - o anche di mere condotte - tali da costituire elementi sintomatici di fenomeni di 'affiliazione' o 'vicinanza' a gruppi terroristici, nonché prevede l'alimentazione di una banca dati specifica". "Nel periodo tra luglio 2015 e giugno 2016 - ha ricordato il presidente - è stato sviluppato un raccordo anche tra le forze dell'ordine e, in particolare, tra i nuclei specializzati nella soggetta materia: la circolazione di informazioni, segnatamente, tra Digos, Ros e Guardia di Finanza, ha garantito controlli su flussi di denaro e su attività economiche, potenzialmente idonei a supportare, anche dal punto di vista logistico, appartenenti a gruppi jihadisti, consentendo, inoltre, approfondimenti su attività economiche suscettibili di essere gestite dai gruppi vicini a compagini terroristiche nonché un capillare monitoraggio dei varchi internazionali; attività che ha condotto all'applicazione di plurime misure cautelari
cronaca
Inaugurazione Anno Giudiziario, a Genova protocollo contro il terrorismo
Lo ha spiegato il presidente della corte d'appello Maria Teresa Bonavia
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Per questo la procura generale e le procure circondariali del distretto ligure hanno siglato un protocollo organizzativo in materia di indagini contro il terrorismo. Lo ha ricordato il presidente della corte d'appello Maria Teresa Bonavia durante l'inaugurazione dell'anno giudiziario. Il protocollo "prevede la segnalazione da parte delle procure circondariali alla Procura Antiterrorismo di reati - o anche di mere condotte - tali da costituire elementi sintomatici di fenomeni di 'affiliazione' o 'vicinanza' a gruppi terroristici, nonché prevede l'alimentazione di una banca dati specifica". "Nel periodo tra luglio 2015 e giugno 2016 - ha ricordato il presidente - è stato sviluppato un raccordo anche tra le forze dell'ordine e, in particolare, tra i nuclei specializzati nella soggetta materia: la circolazione di informazioni, segnatamente, tra Digos, Ros e Guardia di Finanza, ha garantito controlli su flussi di denaro e su attività economiche, potenzialmente idonei a supportare, anche dal punto di vista logistico, appartenenti a gruppi jihadisti, consentendo, inoltre, approfondimenti su attività economiche suscettibili di essere gestite dai gruppi vicini a compagini terroristiche nonché un capillare monitoraggio dei varchi internazionali; attività che ha condotto all'applicazione di plurime misure cautelari
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