cronaca

Martedì apre la struttura di Cà de Pitta in Valbisagno
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Novecento euro a metro quadro contro i 120 che si pagano nel mercato ittico di Milano: è una delle pecche sollevate dagli operatori del nuovo mercato dal pesce di Cà de Pitta. Cifra che in realtà già si pagava in piazza Cavour, chiusa per instabilità. Ma esosa per stessa ammissione del Comune: “E’ da anni che la situazione è questa - aveva spiegato l’assessore al Commercio Emanuele Piazza, che rincara la dose- Il Comune ha investito 1,2 milioni di euro, ma nonostante ciò non abbiamo aumentato di un euro il canone per gli operatori”


Ma i 12 operatori lasciano intendere che se a scadenza concessioni i canoni non verranno abbassati, il Comune dovrà trovare un altro inquilino. Anche perché qui ad esempio non si può più vendere al dettaglio, infatti le nuove  normative europee prevedono che i mercati all'ingrosso siano separati da quelli al dettaglio, fanno sapere dal Comune. Martedì intanto si parte con la nuova struttura della Valbisagno, in una sorta di misto carne pesce, vista la vicinanza con i macelli, e, c’è da scommetterci, i misti non sempre si digeriscono.

La nuova struttura si estende per 5 mila metri quadri di spazi compresi i piazzali di manovra, di questi 1,8 mila sono al coperto e di questi 565 sono adibiti a zona mercatale. I restanti 3mila sono invece all’aperto.

Critiche arrivano anche per quanto riguarda la carenza di posteggi e soprattutto sulla difficoltà dei billici di fare manovra in uno spazio ristretto. Ingresso e uscita si trovano nello stesso punto e questo crea non pochi problemi di transitabilità. L’assessore alla Viabilità Anna Maria Dagnino risponde: “Gli spazi sono questi, non è possibile allargare le strade”. Infatti, è proprio questo il problema, che gli spazi sono ridotti. Se si fossero trovate altre soluzioni non si sarebbe posto il problema.