cronaca

Nessun italiano coinvolto. Gigantesca caccia all'uomo
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 Il terrorismo colpisce la Turchia nella notte di Capodanno: è di almeno 39 morti e 69 feriti l'ultimo bilancio ufficiale di un attacco avvenuto in una famosa e affollatissima discoteca di Istanbul, non ancora rivendicato ma le cui caratteristiche fanno pensare a un attentato a firma Isis. Al momento identificate 21 vittime, di cui 15 straniere.

L'attentatore del nightclub Reina di Istanbul non indossava il costume di Babbo Natale, come riferito finora da alcune testimonianze, e ha lasciato la pistola prima di fuggire. Lo ha detto il premier turco, Binali Yildirim.

E nel pomeriggio un uomo armato ha sparato davanti ad una moschea di Istanbul ferendo almeno due persone prima di fuggire. Lo riferiscono i media locali. La sparatoria è avvenuta nel quartiere di Sariyer.

LA STRAGE
- Non ci sono italiani coinvolti nel sanguinoso attacco di stanotte alla celebre discoteca 'Reina' del centralissimo quartiere Besiktas di Istanbul. Ne ha dato notizia il ministro degli Esteri, Angelino Alfano. E queste sembrano essere finora fra le poche certezze che emergono dopo 15 ore dall'attacco, che è ancora largamente avvolto nella confusione e ancora non è stato rivendicato: non si sa con certezza se il terrorista abbia agito effettivamente da solo. Di lui si sa che è entrato vestito di nero e incappucciato con un fucile automatico in braccio con cui ha sparato ad un agente di guardia al locale, che all'interno era vestito di bianco con un cappello a pon-pon bianco, che si è cambiato dopo aver massacrato le persone all'interno del locale, "sparando ovunque, come un pazzo", ed è riuscito a fuggire nella notte, scatenando stamani una gigantesca caccia all'uomo estesa a tutta la Turchia alla quale partecipano almeno 17.000 agenti. Le poche certezze sono quelle suggerite dalle immagini catturate dalle telecamere di sicurezza, ma alcuni testimoni sopravissuti alla strage hanno raccontato di aver sentito sparare più di una persona, forse due o tre terroristi.

Il bilancio della strage, reso noto dal ministro dell'Interno turco, Suleyman Soylu, è di 39 morti, fra i quali vi sono 15 stranieri. Fra questi cittadini sauditi, marocchini, libanesi e libici e di sicuro c'è una ragazza israeliana di 18 anni, che risultava dispersa e della cui morte ha dato conferma il ministero degli Esteri dello Stato ebraico. Certa è anche la morte di un agente di sicurezza, forse di polizia, che era sopravissuto il 10 dicembre scorso al duplice attentato dinamitardo al vicino stadio di calcio del Besiktas, nel quale restarono uccise 38 persone. Il governo del Belgio conferma inoltre la morte di un ventenne belga di origini turche. Ventuno vittime del Reina sono state già identificate. Vi sono inoltre almeno 69 feriti, fra i quali vi sono stranieri (anche tre francesi, riferiscono da Parigi), dei quali tre versano in gravi condizioni e uno in condizioni critiche.

La dinamica della strage è ancora incerta
: i media non sono concordi nemmeno sul numero di persone presenti nel locale all'1.30 (le 23.30 di ieri in Italia), l'ora della strage, che varia dai 500 agli 800 presenti. Il terrorista avrebbe ucciso l'agente all'ingresso prima di entrare e iniziare a sparare sui clienti. Per sfuggire alla strage, alcuni dei clienti si sono lanciati nelle acque gelide del Bosforo e sono poi stati tratti in salvo, anche se non c'è certezza che tutti siano stati salvati. I testimoni sopravissuti sono concordi su una cosa: i terroristi "sparavano a casaccio", sparavano su tutti, sulla folla.

"Sparavano ovunque, come dei pazzi", ha raccontato alla Cnn turca una donna, ferita a una gamba da un proiettile. Un altro testimone afferma che le forze speciali sono intervenute portando via i sopravissuti. "Ero di spalle e mio marito ha urlato: 'Buttati giù!'. Eravamo vicino a una finestra e ho sentito due o tre persone che sparavano. Poi sono svenuta", ha raccontato una donna. "Stanno cercando di creare caos, demoralizzare il nostro popolo, destabilizzare il nostro Paese con attacchi abominevoli che prendono di mira i civili - ha detto il presidente turco Recep Tayyip Erdogan -. Ma manterremo il sangue freddo come nazione e resteremo più uniti che mai e non cederemo mai a questi sporchi giochi". Durante la notte c'è stata la condanna della Casa Bianca, che per bocca del portavoce Eric Schultz ha parlato di "attacco terroristico orribile" e ha offerto aiuto ad Ankara. Il Dipartimento di Stato ha quindi aggiunto che gli Usa sono "solidali con il loro alleato Nato, la Turchia, nella lotta contro la costante minaccia del terrorismo". "Il nostro dovere comune è combattere il terrorismo", ha scritto il presidente russo Vladimir Putin al presidente turco. "La tragedia di Istanbul ci ricorda che la lotta contro il terrore non conosce pause né feste o Paesi o continenti. Serve unità. Ad ogni costo", ha twittato Alfano.