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Ecco i movimenti tra i pentastellati in vista della comunali
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C'erano quattro aspiranti candidati, ora non ce n'è più uno.

E' la storia del Movimento Cinque Stelle genovese e della sua metamorfosi degli ultimi mesi.

In vista delle Comunali 2017, ad ottobre scorso, come da schemi abitualmente usati in passato, il Movimento si era dato appuntamento per la tradizionale assemblea. Con un sistema partecipativo si erano proposti quattro nomi, ma poi tutto è stato congelato. E poco dopo on line dai vertici del Movimento è apparsa l'indicazione che i candidati sindaco sarebbero stati scelti solo sulla rete. Tutto si è così azzerato almeno fino a gennaio quando, si dice tra i ben informati che ruotano attorno al movimento, arriveranno le nuove elezioni.

E saranno elezioni diverse rispetto a quanto sarebbe accaduto solo un po' di tempo fa. Avranno, infatti, diritto a votare anche i nuovi grillini cioè quelli entrati nel corso del 2016 e non come inizialmente si era delineato quelli che risultavano iscritti alla fine dell'anno prima.

Piccole grandi rivoluzioni di una realtà che da Movimento dal basso sembra ora muoversi come una vera e propria organizzazione politica con un vertice centrale che dà indicazioni e delle periferie che eseguono.

La cosa soprattutto sotto la Lanterna avrebbe provocato parecchi mal di pancia tra chi, pentastellato della prima ora, aveva sposato la linea della partecipazione e della condivisione.

Dei cinque attuali consiglieri comunali genovesi del Movimento Cinque Stelle tre hanno già fatto sapere di non volersi ricandidare. Paolo Putti, Mauro Muscarà ed Emanuela Burlando hanno detto basta, Stefano De Pietro resta alla finestra mentre Andrea Boccaccio appare intenzionato ad andare avanti nonostante non condivida il nuovo corso.

E il nuovo corso sembra proprio essere quello di Alice Salvatore che forte delle 17mila preferenze raccolte alle regionali un po' come persona un po' come candidata di una lista in ascesa, sta cercando di intraprendere con assemblee parallele organizzate negli ultimi mesi (rispetto a quella ufficiale da lei disertata) per raccogliere nuovi iscritti.

Ecco dunque consumarsi una contrapposizione interna tra l'ala movimentista e l'ala verticistica. Cinque anni fa la linea movimentista ebbe una grande aderenza con il territorio ed ottenne un ottimo successo alle elezioni genovesi. Ora l'ala verticistica che riceve ordini da Roma (e da Milano) riuscirà a riscuotere lo stesso consenso?

Riuscirà a mettere la mani su un Comune che il centrosinistra sta facendo di tutto per perdere?

Le elezioni on line del Movimento ad inizio 2017 saranno la prima cartina al tornasole.