I poli di ricerca e innovazione della Liguria passano da 8 a 5 e saranno focalizzati su altrettante aree: automazione e sicurezza, energia e ambiente, logistica e trasporti, scienze della vita, tecnologie del mare e ambiente marino. E' quanto è emerso dal convegno alla Camera di commercio dedicato al "Nuovo assetto dei poli nella programmazione Por-Fesr Liguria". "Non è una riforma dall'alto, il percorso di riorganizzazione ha coinvolto tutti i referenti dei precedenti poli di ricerca liguri, anche le aziende. Saranno tematici e non più su base territoriale, delle varie province, ma regionale. Potranno operare in maniera efficace e trasversale, fare massa critica diventando competitivi nel cluster nazionale consentendo di accedere a più bandi" ha spiegato l'assessore regionale allo sviluppo economico Edoardo Rixi.
I poli, costituiti da start up dell'innovazione, piccole e medie imprese, grandi imprese e organismi di ricerca, hanno fondamentalmente il ruolo di coordinare tutti i soggetti per partecipare ai bandi di finanziamento europei per la ricerca e innovazione e rappresentano anche un'interfaccia di supporto alla Regione per la programmazione e la gestione degli investimenti.
"La nostra idea è che debbano fare sistema e convogliare insieme alle grandi imprese anche le piccole e piccolissime", ha sottolineato Rixi. E il nuovo assetto eviterà anche che i diversi poli entrino in concorrenza sui bandi, come a volte è accaduto in passato. La nuova governance prevede un'assemblea dei soci e un comitato scientifico e di direzione.
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