
La squadra contro cui Brin si è scagliato è "Il Faggio Olympic", nata nel 1989 grazie ad alcuni soci della cooperativa "Il Faggio" per promuovere lo sport per atleti con disabilità, ma la sua squadra è composta anche da giocatori di colore.
"Quando ho visto quei clandestini giocare sul campo intitolato a mio padre, vestire quelle magliette, indossare scarpe di lusso, mi è salito il sangue al cervello pensando ai genitori dei bambini cairesi che pagano 300 euro all'anno per il settore giovanile della Cairese, pensando ai giovani e agli anziani in grave difficoltà", dice Brin.
"Quanto avvenuto è un'offesa a mio padre, in primis, una offesa ai cairesi e agli italiani: quelli che giocavano erano clandestini, non profughi. Non mi pento, rifarei tutto". Il gesto di Corrado Brin ha trovato sostegno nel segretario locale della Lega Nord Marco Moraglio: "Prima i cairesi...prima gli italiani!".
Ed ecco la polemica politica con il sindaco Fulvio Briano che stigmatizza il danneggiamento. "E' stato un episodio inqualificabile e credo sia fortemente sbagliato sostenere certi atteggiamenti e comportamenti. E' un gesto diseducativo che può innescare emulazioni pericolose".
IL COMMENTO
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