cronaca

Dal 2013 sollecita il Governo su interventi a Ponente
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Tra Andora e San Lorenzo al Mare il raddoppio ferroviario è realtà. La certimonia con i vertici della Regione, del Mit e di Rfi ha visto il primo treno partire alla volta di Imperia. Ma il sogno nel cassetto è andare ancora avanti. Perché mentre oggi si inaugura un percorso di 19 chilometri, dei quali 16 in galleria, tra Andora e Finale Ligure si viaggia ancora a binario unico per 25 chilometri, e Andora rischia così di diventare un collo di bottiglia. Presenti alla cerimonia, insieme al Senatore Maurizio Rossi, la presidente di Rfi Claudia Cattani, l'ad di Rfi, Maurizio Gentile, l'ad di Trenitalia, Barbara Morgante, e l'ad di Italferr, Carlo Carganico

"È importante che si sia fatta questa parte perché sappiamo che i lavori erano stati a lungo bloccati da cause che avevano ingessato quest'opera -commenta il senatore Maurizio Rossi di Liguria Civica, che per quest'opera ha battagliato, spesso da solo, negli ultimi anni - La sfortuna del deragliamento del famoso treno ha svegliato un pochino Roma e l'allora ministro Lupi e qui si sono sbloccati finalmente i lavori".

"Questa è un'opera progettata in tempi precedenti che oggi arriva a compimento: dobbiamo trovare il modo di farla proseguire verso Genova con tutte le difficoltà che conosciamo", sorride il presidente Giovanni Toti. "Però il combinato tra gli accordi con Trenitalia, la nuova coppia di treni veloci per Roma, il Terzo Valico che prosegue e, mi auguro, la privatizzazione dell'aeroporto di Genova, credo sia una bella scossa per la logistica di questa regione che deve campare di turismo e terziario".

"Un giorno importante per i trasporti della Liguria - conferma anche l'assessore ai trasporti Giovanni Berrino - questa infrastruttura era fondamentale: è il momento che sancisce un cambiamento per il ponente che spesso era rimasto isolato dal resto della nostra regione. Ci permetterà di essere più competitivi dal punto di vista economico e commerciale e sarà importante anche per il nostro turismo

ANDORA-FINALE A BINARIO UNICO

Resta comunque il problema dei 25 chilometri ancora a singolo binario.
"Purtroppo - continua Rossi - sappiamo che Cipe ha detto, come io dissi due anni a Lupi, che non si può procedere per blocchi costruttivi quindi quei famosi 225 milioni sono bloccati sono congelati, non si possno spendere. E anche l'opera non può andare avanti". Qual è la soluzione? "Forse rendere più veloce possibile il mono binario. Tutto questo con le nuove tecnologie è possibile e a breve si può avere una velocità superiore a quella attuale. Vi sono altre parti del paese dove questo già accade".

Una promessa strappata all'ad di Rfi, Maurizio Gentile: "Nel frattempo, con un finanziamento di 225 milioni che era destinato a questa tratti investiremo in tecnologia in modo che anche questo tratto a binario unico, finché resterà, sarà usato nei modi più performanti a nostra disposizione". C'è comunque soddisfazione per il primo passo compiuto. Presegue Gentile: "Abbiamo avuto grossi problemi negli anni precedenti con l'appaltatore originario che purtroppo ha bloccato questo cantiere per quattro anni, poi siamo andati dritti fino ad oggi. Il completamento vale circa 1,5 miliardi di euro che al momento è prevista nel contratto di programma tra Rfi e Mit che per ora ha una copertura solo per la fase di progettazione".

Ma l'opera, ricorda il senatore Rossi, non è ancora strategica: "Ora non è nell'elenco stilato dove c'è, per la Liguria, solo il Terzo Valico. Bisogna poi finanziarla per intero perché ormai è ufficiale, lo ha detto anche Maurizio Gentile durante una Commissione Trasporti di fronte ad una mia precisa domanda, l'opera non è frazionabile per lotti costruttivi. O c'è tutto il miliardo e mezzo per finanziare l'opera o questa opera non parte". 

Condivide anche il sindaco di Andora, Mauro Demichelis
: "Due anni fa quando mi sono insediato qui al posto della stazione c'era un grande ammasso di macerie. Non è finito, noi lo riteniamo un punto di partenza ma ritengo sia molto importante questo passo. Ma chiedo al Governo di finanziare anche la tratta Andora-Finale per non avere il punto morto. Ed è importante che sul vecchio tracciato della ferrovia si faccia la pista ciclabile come c'è a Ponente".

NENCINI: "IL SENATORE ROSSI MI HA 'ROTTO LE SCATOLE' IN COMMISSIONE TRASPORTI MA SEMPRE IN MODO COSTRUTTIVO"

Durante la cerimonia a Imperia il vice ministro dei trasporti Nencini parla di chi gli "ha rotto le scatole" in commissione "ma sempre in modo costruttivo", e intanto guarda in direzione del senatore ligure Maurizio Rossi. "Ovviamente - risponde lui - rompere le scatole fa parte del lavoro di un parlamentare. In Commissione io parlo dei temi della Liguria. Il mio obiettivo è sempre stato difendere il mio territorio. Voglio ricordare che quando deragliò il treno non veniva considerata una linea internazionale e il ministro Lupi snobbò il problema. Dopo comprese anche lui ciò che io sostentevo, e cioè che questa è una tratta internazionale. Il lavoro straordinario lo ha fatto Rfi, l'ad Gentile ha sempre ascoltato le mie richieste". 

E aggiunge Nencini: "Ce ne fosse di gente che mi rompe le scatole così. I pressing servono quando avvengono su cose ragionevoli che hanno un impatto forte sul territorio. In questo caso il coordinamento Governo-Parlamento è stato molto importante come stimolo per mantenere i tempi. Giusta la soddisfazione, era un'opera che si aspettava da una ventina d'anni. Cavour, più di 150 anni, l'aveva già messa nella sua visione". 

I DATI TECNICI

L’attivazione permette la riduzione dei tempi di viaggio fino a 15 minuti e l’aumento della capacità di traffico messa a disposizione delle imprese ferroviarie. Infatti, da oggi saranno 62 i treni al servizio della stazione di Imperia (contro i 54 del precedente orario), 56 quelli che fermeranno a Diano (46 nell’orario precedente) mentre passeranno da 22 a 30 i collegamenti della stazione di Andora.

Il raddoppio a monte tra Andora e San Lorenzo, e non più sulla costa, è risultato il più idoneo sia per le caratteristiche orografiche, perché non esposto a erosione marina e a rischi idrogeologici, sia per garantire ai pendolari la riduzione dei tempi di viaggio e un servizio ferroviario affidabili e con standard elevati di sicurezza, regolarità e puntualità. La nuova linea, inoltre, non ha passaggi a livello.

Le tre nuove stazioni (Imperia, Diano e Andora) sono attrezzate con marciapiedi alti 55 cm, secondo lo standard metropolitano, per poter entrare e uscire con maggiore facilità anche per le persone a ridotta mobilità e con disabilità; percorsi tattili con il contrasto visivo per gli ipovedenti; monitor arrivi/partenze e teleindicatori sulle banchine e nei sottopassi; aree di interscambio con il trasporto pubblico locale, taxi e auto private.

LA TRAVAGLIATA STORIA DEL RADDOPPIO

Già nel 2013 il senatore ligure Maurizio Rossi sollecitò
- unica voce nel silenzio - il ministro dei trasporti Lupi sulla necessità di intervenire su quel collegamento che unisce Italia e Francia. 

Lupi argomentò che la situazione del binario unico accomunava la Liguria ad altre aree del paese. Il 17 gennaio 2014 si sfiora la tragedia: una frana travolge un convoglio tra Andora e Cervo e la circolazione rimane bloccata per giorni. Lupi si accorge finalmente della necessità di fare qualcosa come gli chiese un anno prima Rossi.

A novembre 2014, la dichiarazione choc di Elia, ad di Ferrovie, che rispondendo proprio a una domanda di Rossi in Commissione Trasporti ammette che “manca il miliardo e mezzo per finanziare l’opera tra Andora e Finale” e che il Cipe non ammetterà mai di finanziare l’opera per lotti.

Smentito in un primo momento dal ministro Lupi, alla fine si scoprì che Elia aveva detto la verità, come confermato ultimamente dal nuovo ad Gentile, sempre al senatore Rossi. E infatti, se fino a San Lorenzo si gira finalmente sui binari a monte, con una stazione nuova ad Imperia, verso Savona resta tutto com’è. Ci sono ancora 25 chilometri a binario unico che continueranno a fungere da nodo che soffocherà il collegamento.

Il ministro Delrio, nel frattempo, aveva rassicurato sul fatto che l’opera è ritenuta strategica anche se non era stata inserita nelle grandi opere italiane considerate prioritarie.

E ORA IL GENOVA-MILANO

"Adesso abbiamo due risultati - commenta ancora Maurizio Rossi - il Genova-Roma via Firenze – ma sarà fondamentale che i liguri lo usino, altrimenti non avrà mercato – e di conseguenza si creerà un abbattimento del costo dei voli Alitalia, anche se col treno si arriva subito in centro. Il prossimo obiettivo è lavorare sul Genova-Milano. Tecnicamente si può fare, da Principe a Rogoredo in 1 ora e 15-20 minuti, con un bel treno pulito e veloce: può essere la soluzione”