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Il presidente dei chiavaresi: "Continueremo a crescere
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Domani a Latina l'Entella disputerà la centesima gara in serie B, un compleanno importante con il presidente Antonio Gozzi che ha voluto ricordare così:  "Cento sfide, cento battaglie, cento emozioni. Proprio come la prima volta, nel 2007, quando l'arbitro fischiò l'inizio di Entella-Sampierdarenese. Eravamo in Eccellenza, giocavamo al Comunale. Fu il mio esordio da presidente, ma la passione non è cambiata. Ogni volta che scendiamo in campo provo le stesse sensazioni. Fantasia, magia e divertimento, sudore e poesia.Centesima gara in serie B, festeggiata a Latina, la dimostrazione di come si possa stare nel calcio che conta senza grandi bacini di utenza, senza un merchandising spinto all’ennesima potenza, senza i grandi numeri e i grandi capitali. Si può anche sognare senza dimenticare da dove si è partiti e quali sono le reali possibilità e gli obiettivi. Umiltà, competenza, entusiasmo, idee chiare e un pizzico di lucida follia. Lottare per esistere o lottare per sognare: non è molto, ma è dannatamente bello.

L'Entella vive con una gestione coraggiosa, ma attenta alle risorse, affidata a dirigenti seri, competenti e motivati, capaci di programmare, lavorando sodo, con uno spiccato senso di appartenenza, sentendosi parte integrante della nostra famiglia. In questi anni abbiamo voluto affermare la nostra identità, creando un forte legame con la città e con il comprensorio del Tigullio, che oggi abbiamo l’ambizione e l’onore di rappresentare in tutta l’Italia del pallone. Il nostro calcio fa rima con i giovani, da qui la volontà di creare un vivaio che con il tempo sia in grado di alimentare la prima squadra e costituire un patrimonio per la società. Il tutto legato all'attenzione per il sociale e alle potenzialità educative del fenomeno calcio. Per questo mi sento di assicurare che, indipendentemente dai risultati, l’Entella continuerà a crescere.

C’era una volta, tutte le favole iniziano così. Quei quattrocento metri da casa al Comunale per mano a mio padre resteranno uno dei ricordi più belli della mia vita. Avevo otto anni. Io ho portato mio figlio Augusto e lui porterà il suo. Perché i sentimenti contano, perché le belle storie di calcio si devono tramandare. Forza Entella!"