cronaca

Intanto si apre il tavolo in Prefettura
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 Nessun contratto è stato rescisso da Rete Ferroviaria Italiana per i lavori di potenziamento infrastrutturale e tecnologico del nodo ferroviario di Genova". Lo afferma la stessa Rfi in una nota. "Il Consorzio Stabile Eureca (Cmb, Unieco, Clf), vincitore dell'appalto, attraverso la consortile Fer.Gen., ha infatti adottato un provvedimento unilaterale, senza coinvolgere né avvisare Rfi, che è venuta a conoscenza della decisione attraverso i media", si legge nella nota.

"Rete Ferroviaria Italiana, annunciando che nel corso della prossima settimana rappresentanti del Consorzio saranno convocati per discutere di questa decisione, conferma l'importanza dell'opera per aumentare gli standard di qualità e regolarità del traffico ferroviario del nodo di Genova, fulcro di tutti gli spostamenti su ferro in Liguria e verso le regioni confinanti".

Intanto il prefetto di Genova Fiamma Spena ha ricevuto i sindacati dell'edilizia che in mattinata hanno manifestato per le vie della città con i lavoratori del Nodo ferroviario di Genova. 100 lavoratori, ricordano i sindacati, che dal 7 dicembre, dopo mesi di sospensione dell' attività lavorativa attraverso la cassa integrazione ordinaria, rischiano di perdere il posto a fronte di un'opera già finanziata e con prospettive di lavoro per altri 5 anni.

"Il sindacato - si leggeva in una nota - richiama alle proprie responsabilità Rfi, denominatore comune dei gradi appalti infrastrutturali in Liguria (raddoppio della viabilità ferroviaria del ponente, stazioni Brignole e Principe oltre a Nodo ferroviario e Terzo valico)". Cgil, Cisl, Uil "esprimono soddisfazione per l'apertura del tavolo, e nel contempo chiedono il mantenimento della situazione occupazionale presente oggi nel cantiere".

Il potenziamento del nodo di Genova prevede la realizzazione di due gallerie a semplice binario fra Genova Piazza Principe e Genova Brignole necessarie per i due nuovi binari tra Voltri e Brignole. Il futuro assetto infrastrutturale consentirà di separare il flusso di traffico metropolitano da quello a lunga percorrenza - in particolare lungo l'asse costiero, da Levante a Ponente - permettendo l'aumento della frequenza dei treni regionali.