Molti genovesi si sono chiesti in queste ore se è possibile accendere in anticipo il riscaldamento, visto il brusco calo delle temperature. L'assessore comunale Italo Porcile, a lungo contattato da Primocanale, ha provato a districare il garbuglio. Alla fine è giunto il responso: sì, sarebbe lecito accenderli, ma solo per sei ore al giorno, e solo se gli impianti sono a norma. Sarebbe, perché nella maggior parte dei casi non lo sono. Capirci qualcosa è difficile. Da parte di Tursi, in effetti, non è arrivata nessuna ordinanza, a differenza di altri comuni liguri come Chiavari e Arenzano, o anche Milano e Bologna fuori regione, che hanno chiarito tutto con un apposito provvedimento. "Non ce n'è bisogno, in questi casi l'accensione in deroga per un tempo limitato è consentita se la temperatura è cinque gradi sotto la media stagionale", replica Porcile.
A impedire l'accensione anticipata rispetto alla scadenza normale del 1° novembre sarebbe un ostacolo di tipo tecnico. Spiega Porcile: "I bruciatoristi delle ditte sono tutti impegnati per installare le valvole termostatiche. Poi è arrivata l'allerta rossa e oggi sarebbe materialmente impossibile farli intervenire tutti". Ma chi è in regola può accendere? "Non è così semplice, non basta premere un pulsante", insiste l'assessore.
Morale: via libera al riscaldamento, a patto di non superare le sei ore giornaliere, a proprio rischio e pericolo. Sia perché non esiste alcuna autorizzazione esplicita sia perché il rischio di essere irregolari - e di beccarsi una multa molto salata - è molto alto. E visto che il Comune nutre più dubbi dei suoi cittadini, meglio forse continuare a patire il freddo.
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