cronaca

L'arcivescovo e presidente Cei: "Con la precarietà nessun futuro"
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 Per il presidente della Cei cardinale Angelo Bagnasco non c'è il rischio che il voto per il referendum costituzionale possa essere "personalizzato". Lo ha detto rispondendo a chi gli chiedeva se non ci fosse il rischio di una eccessiva personalizzazione.

"No assolutamente, e questo mi pare viene detto ampiamente. L'importanza è sul paese, sulla struttura del nostro paese", ha detto Bagnasco. "La riforma costituzionale merita attenzione e l'invito è di informarsi e di ricordare che il referendum non prevede un quorum minimo e ciò raddoppia importanza e responsabilità di ciascuno. Proprio perché è importante bisogna che gli italiani non siano distratti come se fosse cosa di poco conto".

Bagnasco ha parlato del referendum a margine della presentazione del restauro della cupola della basilica di Carignano. Il referendum, ha detto, "non riguarda una legge, ma la costituzione che fissa impianto e struttura del Paese. Non si cambia una costituzione tutti i momenti, mentre le leggi si possono cambiare".

"Mi chiedo se il criterio della flessibilità che c'è nell'ambito del lavoro, che sicuramente ha le proprie ragioni, creando incertezza ed insicurezza, possa garantire un futuro per la gente. Capisco la mobilità del lavoro, capisco il mondo che cambia però la gente deve avere delle sicurezze per fare un progetto di vita, una famiglia - ha aggiunto - La povertà cresce, non diminuisce, perché la disoccupazione cresce a tutti i livelli e cresce la inoccupazione dei giovani che non trovano assolutamente neppure la prima occupazione per farsi un minimo progetto di vita".