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Modifica della legge di disciplina urbanistica dei servizi religiosi
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I Comuni Liguri potranno "indire un referendum per conoscere l'orientamento della popolazione interessata dall'insediamento di nuovi centri culturali di matrice religiosa, centri che dovranno rispettare le caratteristiche generali del paesaggio ligure". Lo ha sancito il voto del Consiglio regionale della Liguria approvando con 16 sì della maggioranza di centrodestra e 15 no delle opposizioni la modifica della legge di disciplina urbanistica dei servizi religiosi.

La proposta della Lega Nord definita 'anti-moschee' dall'opposizione introduce per la prima volta referendum comunali sugli edifici di culto e pone il vincolo del rispetto delle distanze minime tra edifici di diverse confessioni religiose, limite definito ogni anno con delibera dalla giunta regionale.

La legge impone "congruità architettonica e dimensionale dei nuovi edifici di culto con le caratteristiche del paesaggio ligure" e invita a sentire il parere non vincolante di comitati dei cittadini, forze dell'ordine, questura e prefettura.

LE REAZIONI - "L'ennesima proposta di legge incostituzionale della Giunta Toti che sarà impugnata dal Governo". Così il portavoce regionale del M5s Marco De Ferrari commenta la cosiddetta 'legge anti-moschee'.

Alle opposizioni ha risposto l'assessore regionale all'urbanistica Marco Scajola: "Poniamo delle regole chiare senza scavalcare i Comuni e i cittadini. Rispettare le caratteristiche generali del paesaggio ligure ponendo fine all'anarchia del più furbo è un merito, non un demerito".

"Da oggi grazie alla Lega Nord una chiesa progettata da Renzo Piano non in linea con il paesaggio ligure, perché non ha il tetto in ardesia, non potrà più essere costruita", ha ironizzato il consigliere Giovanni Lunardon (Pd).